Arrivo a Percile con il sole e poco dopo inizia un acquazzone improvviso che mi costringe a cercare riparo. Chiacchiero con alcune donne che come me sono state sorprese dal brutto tempo e una si fa un selfie perché gli dico che sono venuta per scrivere un articolo.
Per un momento mi sento importante!
Il paese è molto piccolo ma ha un profilo da castello Disney con i due campanili gemelli che svettano contro il blu e lo fanno sembrare incantato.
Grazie al ritardo del sindaco (non vorrei fare polemiche ma è un architetto) ho un po’ di tempo e vado a vedere la chiesa che avevo notato sulla parte bassa, seminascosta in mezzo ad un bosco di altissimi abeti.
Si chiama Santa Maria della Vittoria ed il suo nome celebra la vittoria di Carlo d’Angiò su Corradino di Svevia, oppure la sconfitta dell’impero a favore della chiesa (che ancora continua). Infatti, i papi avevano chiamato i francesi contro i tedeschi, e poiché a quel tempo Percile era sotto l’influenza della abbazia imperiale di Farfa era uno dei punti caldi del conflitto.
Santa Maria della Vittoria lascia senza parole per la sua bellezza che riassume il meglio dello stile medievale in Italia. La natura lussureggiante ed il silenzio le donano un fascino immortale.

Un silenzio interrotto il fine settimana da moltissimi camminatori lungo il cammino di San Benedetto o di escursionisti che vanno nella vicina fonte Aliucci o su in montagna ai Lagustelli, i famosi laghetti di Percile nel parco dei Monti Lucretili.
Qui siamo al confine tra la Valle dell’Aniene e la Sabina e quest’aria di contaminazione si respira un po’ ovunque.
L’arrivo del sindaco porta una energia travolgente, Claudio Giustini è uno dei pochi uomini che può sostenere più conversazioni in parallelo. Così mentre mi ascolta parla anche con gli assessori e occasionalmente con qualche impiegato del comune.
Giuro che mi ha sorpreso, anche per la sua altezza. Almeno Massimiliano Calore di Ciciliano si era seduto per la foto di rito!
È tardi e andiamo a mangiare insieme al vicesindaco Sergio Felici alla trattoria Carlini, un pezzo di paradiso lungo un corso d’acqua che un tempo azionava mulini per il grano.
Il signor Carlini ha circa 80 anni (ben portati) e ci accoglie con un sorriso. Ma sembrava aspettasse noi per poter parlare con qualcuno e ha monopolizzato tutto il pranzo.
La locanda è molto accogliente e immersa tra le acque e la natura, ma il lunedi ci sono pochi avventori e l’occasione di avere il sindaco con cui parlare è troppo ghiotta.
Percile è un piccolo comune ma pieno di ragazzi attivi e mi piacerebbe che potesse entrare nel progetto Town Ambassador dell’Area Metropolitana di Roma perché sono sicura che questo piccolo borgo incanterà tutti quelli che vi arriveranno.
Mentre mangiamo i biscotti secchi tipici di Percile, arriva un nuovo violento scroscio d’acqua e non so cosa fare: ‘se monte Coppi è coperto piove. Dobbiamo aspettare che si rischiari il cielo sopra la montagna’, ci dice il signor Carlini.
Ed è vero, non appena vediamo la cima di Monte Coppi la pioggia diminuisce… Quanto sapere e buon senso dobbiamo riscoprire insieme ai territori!
Chiesa Santa Maria della Vittoria

Fonte Aliucci

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