L’area di Albano Laziale era nota per le ville di patrizi romani che qui cercavano riparo dal caldo estivo di Roma e volevano una loro residenza dedicata all’Otium.
In località Cavallacci si trovano i resti di una villa romana che risale alla fine dell’età Repubblicana.
La villa ebbe poi il suo periodo di massimo splendore in età imperiale ed è stata abitata sino al V secolo d.C., quando Roma cadde sotto le invasioni barbariche.
La villa aveva una serie di terrazzamenti e serviva anche come centro di produzione agricola, quindi al suo interno si trovavano le abitazioni dei lavoratori.
Sono tuttora visibili alcuni resti di muratura e di pavimenti di ambienti patrizi, della cisterna, della zona rustica.
I reperti ritrovati durante gli scavi, tra cui oggetti in terracotta e la testa in marmo di Tiberio Gemello, si possono vedere nel Museo Civico di Albano che cura gli scavi.
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