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![Stemma di Calcata](/images/Paesi/VITERBO/Calcata/Calcata-Stemma.jpg)
Questa area fa parte dell’Agro Falisco che prende il nome dall’antico popolo pre-Etrusco che la abitava intorno all’VIII secolo AC. Questa presenza si ritrova nelle rovine sparse della città di Narce, che si trova su un colle vicino a quello di Calcata, dove si possono vedere i resti di un antico tempio, e una necropoli sull’altopiano di Pizzo Pede.
Il borgo e il nome di Calcata compaiono per la prima volta in un documento del medioevo redatto alla fine del 700 quando era papa Adriano I. Di questo periodo restano i ruderi della chiesa di Santa Maria.
In quel periodo di forte incursioni barbariche, gli abitanti che nel periodo romano abitavano le pianure si rifugiarono in collina in fortezze e castelli. Intorno al 1200 Calcata è sotto il controllo della famiglia degli Anguillara che rafforzarono il castello e la cinta muraria.
Per la sua posizione strategica, Calcata non è mai stata al centro delle vicende politiche e uno dei pochi episodi che vengono riportate nelle cronache è quello della cattura del lanzichenecco nel 1527.
I lanzichenecchi erano un esercito di mercenari arrivato a saccheggiare Roma al seguito dell’imperatore Carlo V.
Questo soldato aveva derubato il Sancta Sanctorum di San Giovanni in Laterano e trafugato il reliquiario con il Santo Prepuzio. La leggenda racconta che dopo la circoncisione di Gesù la Madonna aveva conservato il prepuzio e che questo era arrivato in dono da un angelo a Carlo Magno che lo portò a Roma nel medioevo.
La reliquia fu trovata da questo soldato e ritrovata 30 anni dopo proprio nella cella dove era stato rinchiuso a Calcata e da allora iniziò un pellegrinaggio. Venne concesso che tutti i pellegrini avrebbero avuto una indulgenza di dieci anni. La reliquia è misteriosamente scomparsa 40 anni fa circa.
La città ha un solo ingresso e nel corso degli anni ha cambiato tipo di abitanti. Negli anni '30 il paese era stato dichiarato inagibile e abbandonato dai residenti che costruirono Calcata Nuova a 2 km.
Solo negli anni novanta un decreto ha salvato il paese dall'abbattimento coatto ed è avvenuto un miracolo.
Oggi il borgo medioevale è un pullulare di botteghe artistiche e artigiane con artisti provenienti da ogni parte del mondo: belgi, olandesi, americani. Ci sono poi ancora degli hippies che abitano le grotte scavate nel tufo della rocca su cui si erge il paese. Calcata ospita anche esperti digitali ed è sede di un centro di arte telematica.
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