Cartoceto


Stemma di Cartoceto

Cartoceto è un incantevole borgo medioevale al centro di una distesa di oliveti e vigneti, su un morbido colle del territorio marchigiano nella Valle del Metauro.
Non si conoscono molte vicende della sua storia antica, quando questa parte delle Marche era abitata dai Galli Senoni. Di certo i Romani arrivarono nelle Marche attraverso la vicina Via Flaminia e proprio nel Metauro si è combattuta la battaglia decisiva della Seconda Guerra Punica tra Romani e Cartaginesi.

Una leggenda locale narra che il suo nome derivi proprio da alcuni Cartaginesi che rimasero a vivere nel posto dando origine ad un piccolo insediamento.

Nel periodo romano, i centri urbani si trovavano sul fondovalle in prossimità delle strade come la via Flaminia e la Via Gallia Senonia e sono stati trovati resti di ville (che oggi definiremo come centri agricoli) e una stazione di posta per il cambio dei cavalli nelle frazioni di Calcinelli e Tavernelle.

Nel 1946, due contadini trovarono nei campi uno dei più importanti reperti in bronzo ricoperto in foglia d’oro di origine romano. Si trattava di 4 statue con i volti cancellati da mazze, per un totale di 9 quintali di peso: due uomini a cavallo e due donne. Si dice che si riferiscano a Nerone e Druso III e a Livia e Agrippina Minore, ma sono solo supposizioni. Altri pensano che raffigurino una famiglia marchigiana. Tutto il complesso è oggi conservato nel Museo di Pergola.

Durante l’impero tutto il territorio entrò a far parte della Regio VI Umbria et Ager Gallicus che comprendeva l’attuale Umbria e le Marche del Nord. Con la caduta dell’impero romano e l’arrivo dei Goti prima e poi dei Bizantini, la popolazione cercò rifugio all’interno di fortezze ubicate su alture e nel VI secolo si iniziò a formare il primo nucleo di Cartroceto.

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Contemporaneamente la chiesa iniziò la sua organizzazione amministrativa sui territori con la definizione delle diocesi vescovili mentre i monaci iniziavano a riunirsi in piccole chiese chiamate pievi o piccoli monasteri e custodivano il sapere. 

Nel VIII secolo con un accordo tra Longobardi e Franchi nasce lo Stato Pontificio. La chiesa divide in zone o castelli e il paese di riferimento del territorio è Fano.  

Iniziò così il feudalesimo e in alcuni documenti del XIII secolo viene menzionato il castello di Cartoceto proprio tra i possedimenti del contado di Fano, uno dei suoi 15 castelli. Le signorie vicine erano in lotta fra loro per il espandere il loro territorio e l’area di Fano era contesa soprattutto tra i Montefeltro di Urbino e i Malatesta di Rimini.

Nel 1343, dopo una battaglia, Fano e il suo contado passarono sotto il controllo dei Malatesta che fecero trasformare l’iniziale costruzione difensiva di Cartoceto in una vera rocca.

Accanto al castello fortificato, Cartoceto divenne sin dal 1200 famoso per la coltivazione delle olive e la produzione dell’olio.

Anche lo Stato Pontificio cercava di espandersi e di mantenere il controllo di tutta l’area, e sconfisse Galeotto Malatesta in uno scontro. L’esito diplomatico però fu il giuramento di questa signoria al papa che mantenne una sua autonomia all’interno dello Stato Pontificio.

I Malatesta governarono fino al 1463 quando una ribellione a Fano portò ad un governo locale e ad una nuova sistemazione della Rocca di Cartoceto. Ma il dominio di Fano non fu indolore e le tasse erano molto esose soprattutto per mantenere un esercito di difesa per i continui attacchi dei Turchi sulla costa.

Una piazzetta di Cartoceto si chiama ancora Piazza dei Turchi perché da li si scrutava il mare per avvistare il nemico.

Questa zona d’Italia ha poi visto emergere la potente figura di Cesare Borgia, detto il Valentino, figlio di papa Alessandro VI, che per 4 anni seminò terrore nelle alte Marche e in Romagna.

Ma la vera rovina è stato il terremoto del 13 luglio 1572 che distrusse completamente la rocca e cambiò il profilo della città. Una città che seppe rinasce e nel 1725 si arricchì dello splendido Teatro del Trionfo realizzato trasformando un mulino.

L’arrivo delle truppe francesi, con a capo Napoleone che entrò a Pesaro nel 1797, interruppe la vita ordinaria e spinse Fano a dar vita alla Repubblica Fanese. I francesi saccheggiarono e portarono via molte opere e avevano organizzato il territorio in aree e Pesaro e Urbino avevano un delegato apostolico nato a Cartoceto.

La piccola repubblica venne soppressa dopo la sconfitta francese e il ritorno all’interno dello Stato Pontificio. 

Nel 1861, Cartoceto entrò con decisione dentro il Regno d’Italia sotto la guida di un giovane Priore Comunale di 25 anni, il conte Camillo Marcolini, che era ostile all’immobilismo della chiesa.

Oggi Cartoceto è conosciuta per la sua bellezza, la qualità della vita ma soprattutto per l’Olio di Oliva Cartoceto DOP, istituito dal 2004 e dal 1977 ogni anno si svolge una importante mostra mercato dell’olio e dell’oliva.






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