![](/images/Paesi/RIETI/Farainsabina/Fara_in_Sabina_dai_Ruderi_di_S_Martino.jpg)
![Stemma di Fara in Sabina](/images/Paesi/RIETI/Farainsabina/fara-in-sabina-stemma.jpg)
Le sue radici affondano nella storia della Sabina, siamo nell’area della antica città di Cures in cui regnò Tito Tazio e che fu municipio della IV Regione Augustea durante l’impero romano. Ma la sua fondazione come borgo attuale è medioevale ed è dovuta ai Longobardi che la fondarono nel VI secolo DC. Il nome ‘fara’ infatti significa proprio ‘comunità longobarda’.
La storia di Fara è però intrecciata con quella della famosa e potente Abbazia di Farfa, chiamata anche ‘Abbazia Imperiale’ per il suo schieramento politico, era svincolata dal controllo pontificio ma vicinissima alla S. Sede. In pochi decenni diveniva uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell'Europa medievale e Carlo Magno stesso, poco prima di essere incoronato in Campidoglio, visitò e sostò nell'Abbazia.
La decadenza dell'Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni sono state le cause del declino dell'Abbazia che arrivò ad essere presa e incendiata.
La definitiva decadenza arriverà con il Concordato di Worms (1122) che segnerà il passaggio del monastero all'autorità pontificia.
Nel XV secolo l’abbazia fu trasformata in commenda e venne inserita nei feudi della famiglia Orsini e in seguito fu governata direttamente dalla Santa Sede.
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