Genova


Stemma di Genova

Genova è una città di mare, dalla gloriosa storia e dalle mille sfaccettature.

Il grande Porto sul Mediterraneo l’ha resa internazionale e ne ha fatto una città di mercanti e di banchieri, conosciuta da tutti come “La Superba”, la città più inglese d’Italia. Il suo periodo storico più importante, il ‘500 l’ha segnata per sempre, con i suoi palazzi signorili che si alternano alle umili case, le belle chiese con le loro austere facciate di marmo a strisce bianche e nere oppure opulente nelle loro linee barocche.

Le origini della città di Genova sono antichissime e ancora oscure.
I ritrovamenti di un villaggio dell'Età del Bronzo, una palafitta del 5000 a.C. e una necropoli etrusca, hanno confermato che i primi insediamenti di Genova si estendevano lungo la sponda destra del torrente Bisagno

Si sa per certo che fu fondata dai Liguri, una popolazione costituita da famiglie isolate che si riunivano soltanto per difendersi dagli attacchi nemici, che si insediarono nel VI secolo a. C., sulla collina dove oggi svetta imponente il Castello

Il suo nome pare derivi dalla parola celtica "genua", adito o entrata, in quanto sbocco sul mare e via d'accesso verso l'alta Italia e l'Europa centrale. 

Nel 205 a.C. il cartaginese Magone, fratello di Annibale, la invase dal mare e la saccheggiò, distruggendola. Due anni dopo i Romani, capeggiati dal pretore Spurio Lucrezio, portarono a Genova 8000 lavoratori e ricostruirono la città, ingrandirono il porto e costruirono una cinta muraria di protezione. Da quel momento Genova divenne il centro commerciale e marittimo della Ligura, fedele a Roma.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, nel 641, Genova fu conquistata e distrutta dal Re dei Longobardi Rotari e nel 773 fece parte dell’Impero di Carlo Magno, sempre godendo di grandi privilegi.

Sia i Normanni che i Saraceni ebbero grandi mire su Genova e il suo importante porto. Proprio i Saraceni attaccarono Genova nel 934 con un imponente esercito, ma Genova si difese con coraggio e i Saraceni furono costretti al ritiro. Dopo due anni i Saraceni raggiunsero di nuovo la città dal mare con una flotta imponente, la attaccarono, riuscirono a saccheggiarla e fecero anche molti prigionieri. 

Ma i Genovesi non si diedero per vinti: inseguirono con le loro navi i Saraceni fino all’isola dell’Asinara e riuscirono a recuperare i loro beni e a liberare gli ostaggi.

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Intorno al 1100 si costituì, a scopo commerciale, la “Compagna Communis”, ossia il Comune di Genova, dall'unione delle diverse associazioni che operavano in campo mercantile e militare, chiamate appunto «Compagne», a cui parteciparono le più alte cariche religiose, politiche e commerciali della città.

Questo periodo storico è molto importante soprattutto per le crociate, alle quali Genova partecipò, spinta dal desiderio di conquistare nuovi mercati in Oriente.

Nel 1099, durante la Prima Crociata, i Genovesi, guidati da Guglielmo Embriaco, si distinsero per aver inviato numerosissime navi, per avere largamente finanziato la spedizione e per aver ottenuto grandi vittorie, soprattutto la conquista di Gerusalemme.

Tra la fine del ‘200 e l’inizio del ‘300 Genova raggiunse il suo massimo splendore con un dominio che andava dal Mediterraneo al Mar Nero e che praticamente controllava tutte le principali correnti di traffico marinaro.

Naturalmente queste espansioni arrecavano danno alle altre città marinare: di qui la tremenda guerra fra Genova e Pisa che finì con la vittoria dei Genovesi. E poi la guerra con Venezia dove tra gli altri venne fatto prigioniero anche Marco Polo che per 4 anni languì nelle carceri liguri. Qui egli dettò a un suo compagno di prigionia, Rustichello da Pisa, le memorie di viaggio intitolate più tardi Il Milione.

Al contrario del periodo precedente, il Quattrocento fu per Genova un secolo di ferocia, lotte intestine, assassinii e stragi, fame e peste ricomparvero che desolarono la Liguria, e cominciarono anche le dominazioni straniere.

Genova venne dominata prima da Carlo VI, Re dei Francesi, dal 1396 al 1406, poi dal Marchese del Monferrato Teodoro II Paleologo, che nel 1409 divenne Capitano di Genova.

Tra il 1421 ed il 1436 ci fu il dominio della potente famiglia milanese di Filippo Maria Visconti, per poi tornare nuovamente in mani francesi nel 1458 con Carlo VII di Francia. 

Tra il 1464 e il 1499 tornarono a Genova, con alterne vicende, i Milanesi della famiglia Sforza (Francesco Sforza e Ludovico il Moro).  Infine nel 1499 riprese il potere Luigi XII di Francia.

Proprio in questo periodo un grande genovese, Cristoforo Colombo, dopo essere stato abbandonato dai suoi concittadini, nel 1492 scopriva l'America finanziato e protetto dai Reali spagnoli.

Il ‘500 è conosciuto invece nella Storia d’Europa come il “Secolo dei Genovesi”. Tutto iniziò grazie a una delle figure più controverse della storia genovese: Andrea Doria, detto “il principe”. Nel 1528, stanco di servire la Francia e delle continue lotte intestine per il controllo della città, Andrea Doria si alleò con Carlo V d’Asburgo, Re di Spagna e Imperatore del Sacro Romano Impero, il quale promise ai genovesi la restaurazione della Repubblica di Genova.

Andrea Doria allestì una flotta di dodici galee e conquistò la sua città. Da quel momento Genova tornò indipendente e sovrana e iniziò un periodo di grande splendore e ricchezza per la città che venne definita "La Superba”. La città si abbellì di straordinari edifici e di opere d’arte di grande valore.
Nel 1580 la Repubblica di Genova venne definita

"Serenissima"
 dall’Imperatore Carlo V, al pari di Venezia. Fu in questo periodo che iniziò la costruzione del Palazzo Ducale, ancora oggi il monumento più importante della città.

Nel ‘600 ci furono due eventi importanti che segnarono il destino di Genova: la grande peste del 1656/57 e il bombardamento della città da parte della flotta del Re di Francia Luigi XIV nel 1684, che riportò nuovamente Genova sotto l'influenza francese.

L'ultima illusione di libertà di Genova fu nella Rivoluzione Francese. Sperando nell'indipendenza, la città si alleò con Napoleone Bonaparte: la Repubblica di Genova cessò di esistere e fu sostituita dalla Repubblica Ligure.

Nel 1805, con la proclamazione di Napoleone a Re d’Italia, Genova divenne di fatto una provincia dell'Impero francese

Poi, a seguito delle sconfitte di Napoleone del 1814-1815, il Congresso di Vienna stabilì l’annessione di tutta la Liguria al Piemonte e al Regno di Sardegna. Da questo momento in poi i destini di Genova e della regione saranno legati a quelli dell'Italia.

La notte del 5 maggio 1860 Garibaldi fece partire la spedizione dei Mille proprio da Genova, dal famoso scoglio di Quarto, iniziando così l'impresa che avrebbe portato all'Unità d' Italia.

Con l'avvento del fascismo inizia la realizzazione della Grande Genova nel 1926, ovvero la Genova che si estende per oltre 35 km lungo la costa dalle scogliere di Nervi ai litorali pietrosi di Voltri, e all'interno nelle vallate del Polcevera e del Bisagno.

La città è stata colpita nel secondo conflitto mondiale e rinata nello splendore delle architetture moderne con il ponte Morandi, e le sistemazioni dell’Acquario e del porto di Renzo Piano in occasione delle Colombiadi.

Il 14 agosto del 2018, il crollo del ponte Morandi ha portato Genova su tutte le televisioni del mondo ma ancora una volta la città ha reagito riuscendo a costruire in tempi di record un nuovo ponte grazie a Renzo Piano.





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