Polignano a Mare


Stemma d Polignano a Mare

Polignano a Mare è un incantevole paese lungo la costa pugliese posto su una roccia a strapiombo sul mare e noto nel mondo per le sue grotte e per i prodotti della terra. Le sue particolari insenature, che vengono chiamate anche ‘lame’, rendono immediatamente riconoscibile Polignano. 

In una di queste grotte nella zona di Santa Barbara sono state trovate tracce di insediamenti risalenti al neolitico del V millennio a.C.

Nel VI secolo a.C., questa zona venne conquistata da Dionigi II di Siracusa ed entrò a far parte della Magna Grecia. Secondo la storia, qui venne fondata una delle due città di Neapolis Apula. Lo stesso nome Polignano deriverebbe dal greco Polis Neapolis.

Una testimonianza della ricchezza di questa città si è avuto da un ritrovamento del 1785 di un ricco sepolcro con un corredo funerario di straordinaria bellezza. Gli scavi erano stati curati dal vescovo Mattia Santoro che fece portare i reperti al Museo di Capodimonte di Napoli. Dopo l’occupazione di Napoleone, alcuni di questi furono trafugati ed oggi si trovano sparsi in molti musei del mondo e conosciuti come i vasi di Polignano a Mare. 

Dopo la conquista Romana, la Puglia diventa un posto strategico per il porto di Brindisi da cui si si imbarcava per il Medio Oriente. 

Una delle storie che si raccontano, attorno alla fondazione dell’attuale borgo, è che la città sia stata fondata da Giulio Cesare (oppure dal console Caio Mario e poi conquistata da Cesare) che avrebbe fatto costruire la Torre Caesaris.

I romani passavano per Polignano a mare attraverso la Via Traiana, una strada che partiva da Benevento ed arrivava a Brindisi lungo un percorso parallelo alla Via Appia. Qui a Polignano la via attraversa la Lama Monachile, che deve il suo nome alla presenza della Foca Monaca, con un ponte ancora percorribile. Polignano era una delle stazioni di posta della Via Traiana.

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Con la caduta dell’impero romano, l’area è entrata a far parte del Sacro Romano Impero d’Oriente di Bisanzio e la presenza di culti orientali è riconoscibile dalle chiese dedicate a Santa Maria di Costantinopoli e ai Santi Cosma e Damiano e dai monaci basiliani.

Nel frattempo la chiesa cattolica aveva organizzato il territorio in diocesi vescovili mentre i monaci benedettini, come quelli che presero il posto dei Basiliani nella frazione di San Vito, cercavano di preservare il sapere e di mettere le conoscenze agricole a disposizione della popolazione.

Ai Bizantini subentrarono i Longobardi del Ducato di Benevento ed infine, per contrastare l’avanzata della chiesa ortodossa, i papi chiamarono i Normanni che hanno dominato questa area fino al 1194. Con i Normanni il territorio venne diviso in feudi assegnati a famiglie nobiliari che venne inizialmente assegnato a Goffredo d’Altavilla.

E’ stata poi la volta degli Svevi dell’Imperatore Federico II che in Puglia ha realizzato alcuni fra i suoi più spettacolari castelli. Con Federico II nacque il contrasto tra papato e impero e la chiesa chiamò i francesi Angioini che sconfissero definitivamente i figli di Federico II nel 1268.

Gli Angioini stabilirono la loro sede a Napoli e governarono tutto il sud Italia mentre, nel frattempo, nel Mar Adriatico cresceva l’influenza della Repubblica di Venezia. 
Agli inizi del Cinquecento, per un periodo di cerca venti anni, Polignano è stata governata direttamente dai Veneziani che utilizzarono il suo porto per scopi commerciali, e nel centro della città si può riconoscere il Palazzo del Doge. 

Nel 1530, Polignano venne poi ceduta a Carlo V di Spagna e a questo periodo risale la realizzazione dell’ultimo sistema murario di protezione della città nella quale si entrava attraverso l’Arco Marchesale.

Sempre in questo periodo venne realizzato un sistema di protezione dalle invasioni turche costituito da torri di avvistamento lungo la costa, come quella di Torre Incina e di San Vito.

I veneziani stabilirono una loro sede anche a Polignano e svilupparono i loro fiorenti commerci anche durante il periodo di dominazione degli spagnoli d’Aragona.
Dal 1604 al 1713, i feudatari di Polignano sono stati i Radulovich, una famiglia di origine Bosniaca alla quale si deve la sistemazione di molte delle chiese e del convento dei Frati Minori.

Il feudo passò poi nel controllo della famiglia Leto alla quale si devono lavori di sistemazione della chiesa e del convento di Sant’Antonio che portarono ad una sua nuova consacrazione nel 1766.

Nel 1797, a Polignano passò Re Ferdinando I di Borbone con la sua famiglia. L’ultimo feudatario è stato Pasquale la Greca prima che nel 1806 le leggi volute da Napoleone, che aveva conquistato tutta Italia, abolissero il feudalesimo.

Durante il Risorgimento, a Polignano fu attiva una sede della Carboneria che aiutò la fine del Regno Borbonico delle due Sicilie. Nel 1860, dopo lo sbarco di Garibaldi con i mille, anche Polignano entrò a far parte del Regno d’Italia.

Oggi è una splendida città turistica rinomata anche per la qualità delle sue produzioni agricole come la Carota di Polignano, detta Bastinaca di San Vito, le patate, la verdura e l’olio.

A Polignano a Mare sono nate molte personalità famose, ma il più conosciuto è certamente Domenico Modugno, la cui statua è stata posta proprio al centro del paese, conosciuto in tutto il mondo soprattutto per la sua canzone ‘Volare’.






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