Stilo


Stemma di Stilo
Stilo è un borgo nella Locride in Calabria adagiato su un altopiano a circa 400 metri slm ai piedi di Monte Consolino non lontano dalla costa del Mar Ionio. La fiumara Stilaro la collega idealmente al mare percorrendo oliveti mentre il territorio montano è immerso in una natura ricca e florida con la vicina Ferdinandea (in onore di Federico II di Borbone), un bosco di faggi e abeti di circa 3600 ettari che unito a quello di Stilo crea un ambiente naturale perfetto per il trekking e le passeggiate.

La nascita di Stilo si perde nella notte dei tempi e la sua storia è collegata ad un territorio ricco di miniere colonizzato inizialmente dai Greci che avevano realizzato insediamenti nella parte bassa della costa.

Infatti, la sua storia è legata a quella di Caulonia Antica distrutta da Dioniso il Vecchio di Siracusa già nel 389 A.C. Forse il nome Stilo viene da punta Stilo dove un tempo si trovava un primo nucleo, oppure dalla sua conformazione che la fa apparire come una colonna.

Poi arrivarono i romani sempre attratti dalla ricchezza delle miniere e con il loro controllo del territorio. Di loro restano solo le rovine di una villa in località Maddaloni.

La caduta dell’impero romano porta alla disgregazione sociale e all’arrivo dell’Impero di Bisanzio. Nel 982, la battaglia di Capo Colonna (Stilo) tra Ottone II di Sassonia per il Sacro Romano Impero e gli Arabi-Bizantini. Vincono i Bizantini ma la violenza spinse la popolazione definitivamente a spostarsi sulle montagne in luoghi fortificati.
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Il periodo Bizantino è quello che darà l’impronta al borgo di Stilo e che porta alla costruzione della famosissima Cattolica, una chiesa a pianta quadrata divisa a sua volta in 9 parti con 5 cupole. Una leggenda narra che le sue colonne provenissero da un edificio romano e che furono portate come per miracolo in spalla da giovani che avanzavano cantando.

Il senso di comunità è poi supportato dai monaci Basiliani che arrivavano da Bisanzio portando con sé i loro riti della chiesa ortodossa e la lingua greca, intorno al IX secolo. I monaci vivono in grotte nelle montagne, e se ne possono trovare alcune ancora affrescate. Con l’arrivo dei Normanni sempre attratti dalla ricchezza mineraria, Stilo ebbe una certa autonomia e dipendeva direttamente dal re che voleva il controllo delle materie prime e soprattutto del ferro. E questa situazione di indipendenza continuò con le conquiste Angioine e Aragonesi fino ai Borbone che la diedero in signoria o feudo.

Questa indipendenza ha portato ad una ricchezza distribuita che si può ritrovare negli splendidi palazzi e costruzioni del borgo antico.

Le rovine del castello edificato da Ruggero II il Normanno sono ancora visibili e si distinguono torri e murature inerpicate sulla roccia a dominare un vasto territorio. Un castello vastissimo ma lontano dal paese e in parte a strapiombo sulla valle e che oggi si trova su due comuni. La sua forma allungata lo fa sembrare una freccia dall’alto.

Nel XIV secolo arrivano gli spagnoli con Carlo V che cancellerà tutti i privilegi di Stilo e nel 1523 concesse la signoria e le ferriere a Cesare Fieramosca, fratello del famoso Ettore della disfida di Barletta e poi la vendette ai Concublet di Arena.

Nel 1568 a Stilo nacque il famoso filosofo Tommaso Campanella, cresciuto nel locale convento dei domenicani, che organizzò anche una ribellione contro gli spagnoli di Filippo III. Autore della famosa ‘Città del sole’ è stato uno dei pensatori più moderni e forse anche per questo dovette subire cinque processi.

Con le miniere arrivarono anche le imprese per la lavorazione del metallo e nel 1658 Stilo ancora una volta fu dichiarata comune libero e divenne uno dei centri industriali di eccellenza fino all’unità d’Italia, attraverso diversi stabilimenti ogni volta più moderni. Qui 
vennero prodotti tutti i tubi dell’acquedotto di Caserta e per la sua reggia e poi nel 1770 la fabbrica si spostò a Mongiana.

Alcuni racconti e storie del periodo industriale di Stilo si possono trovare nel Museo del territorio e dell’archeologia industriale. 

Il terribile terremoto del 1783 ha danneggiato seriamente anche il borgo di Stilo e anche la famosa Cattolica. Con l’arrivo dei francesi, nel 1806 il borgo venne saccheggiato e con l’unità d’Italia continuò il declino di quella che era stata una delle capitali industriali mondiali.

Fra gli eventi da non perdere, un posto d’onore va dato al ‘Palio della Ribusa’ e al corteo in costume con artisti di strada in costumi storici che si svolge la prima settimana di agosto. 

Il patrono è San Giorgio ed è legato ad una leggenda nata durante uno degli assalti dei Turchi che avevano assediato il borgo cercando di far morire di fame la popolazione. Il santo, nelle vesti di un giovanotto, disse di lanciare delle polpette fatte con latte materno ai turchi i quali, pensando all’abbondanza che ancora aveva la città e alla fatica dell’assedio, abbandonarono il campo lasciando libera Stilo. 

Fra le frazioni di Stilo: Bordingiano, Caldarella, Maleni, Napi e Malafranò. 







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