Acquafondata è un piccolo centro della Val Comino che è stato costruito sul fondale dell’antico lago chiamato ‘Vitecosum’ e si trova a quota oltre i 900 metri ai piedi dei Monti della Meta.
Il nome Acquafondata (acqua – profonda) è dovuto alla presenza di un lago o di una sorgente poi prosciugati e il borgo si forma nel medioevo attorno all’Abbazia di Montecassino.
In questa fase storica, dopo la cauta dell’impero romano, il ruolo dei monasteri è quello di preservare quello che ancora si trova dell’antica cultura greca e latina e di ricostruire un tessuto socio-economico.
In questa fase storica, dopo la cauta dell’impero romano, il ruolo dei monasteri è quello di preservare quello che ancora si trova dell’antica cultura greca e latina e di ricostruire un tessuto socio-economico.
Continua a leggere la storia
E’ grazie ai monaci benedettini che la popolazione torna agli antichi saperi, a lavorare con maestria la terra e a riunirsi in comunità attorno a castrum fortificati. Il territorio di Acquafondata è stato donato ai monaci dai principi Longobardi che avevano il loro regno nel Ducato di Benevento.
Il castrum si trasforma poi in castello intorno al 1000 viene governato dai Conti di Venafro che era in opposizione al Monastero di Montecassino su alcuni territori. Dal 1089 Montecassino torna ad avere il pieno controllo su Acquafondata che entra nella ‘Terra di San Benedetto”. Grazie ai monaci, Acquafondata mantiene una certa prosperità anche dopo il tremendo terremoto di Cassino del 1349.
Acquafondata entra poi nel Regno Borbonico e nell’Ottocento viene invasa e saccheggiata dalle truppe francesi di Napoleone. Con questa aggressione iniziano forme di brigantaggio non più legate al semplice furto ma alla lotta contro l’invasore e i soprusi e in questi territori passò la banda di ‘Gaetano Mammone’. Qui il famoso Fra Diavolo, nato a Itri e originariamente membro dell’esercito borbonico, ebbe uno scontro con l’esercito francese.
Dopo l’Unità d’Italia in queste aree c’è stata una forte resistenza ad opera dei briganti e molti abitanti aderirono alle bande di Domenico Fuoco e di Antonio Gentile. Le loro storie sono ancora molto presenti nella tradizione orale.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Acquafondata si trovava lungo la linea Gustav (sul versante di Cassino) e vicino alla Linea Reinhard (sul versante del Molise) di resistenza dell’esercito tedesco ed è stata completamente distrutta dai bombardamenti alleati. La popolazione ha anche subito la violenza personale e gli stupri delle truppe marocchine all’interno dell’esercito Francese.
Seguici sui social