I monti prendono il nome dall’antico popolo degli Ernici che viveva su queste montagne fra le valli del fiume Liri e del fiume Sacco e di cui si hanno poche notizie.
Forse il vero periodo di pace e splendore Alatri lo ha vissuto molti secoli prima di Cristo ed è visibile nelle mura ciclopiche o poligonali e nell’Acropoli. La leggenda narra che questa sia una delle città fondate dal mitico dio Saturno come molte altre caratterizzate dalle mura ciclopiche o poligonali.
Il primo documento scritto della esistenza di un forte risale al 1051 in un atto di papa Leone IX che dona due chiese di Acuto (San Quintino e San Felice) al monastero di Subiaco.
Dal XII secolo Acuto fa parte del feudo di Anagni e ad un certo punto venne assegnata ad un certo Ildicio Iudici di Anagni che viene poi cacciato da papa Alessandro IV perché era diventato un tiranno.
Il medioevo e il Rinascimento sono caratterizzati da signori di Anagni che si impossessano del feudo di Acuto e qualche papa che lo riporta sotto il controllo diretto della Cattedrale di Anagni. Ci prova sia la famiglia Conti che la famiglia Caetani, quella discendente dal famoso papa Bonifacio VIII dello Schiaffo di Anagni. Per questo il vescovo di Anagni è chiamato anche Signore di Acuto.
Il borgo medioevale è suggestivo e le numerose chiese sottolineano la dominazione dello Stato Pontificio.
Acuto fa parte delle aree del vino Cesanese DOC con delle zone particolarmente adatte alla coltivazione di questo vitigno autoctono.
Fra i suoi cittadini, l’astronauta Umberto Guidoni e un famoso chef stellato, Salvatore Tassa, che ha qui il suo ristorante.
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