Viterbo. Chiesa dei Santi Faustino e Giovita (detta di San Faustino)

Viterbo. Chiesa dei Santi Faustino e Giovita (detta di San Faustino)

La chiesa, con il suo elegante campanile tardo barocco con orologio, si trovano in una delle zone storiche di Viterbo e le sue origini risalgono al XIII secolo.

E’ dedicata a Faustino e Giovita, due nobili bresciani vissuti martirizzati nel II secolo sotto l’imperatore Adriano in modo rocambolesco (finirono anche al Colosseo ma le belve si inginocchiarono ai loro piedi).

Il loro culto è stata portato a Viterbo dai Longobardi, e San Faustino è oggi considerato il patrono dei ‘single’.

Le prime notizie risalgono al 1236 di papa Gregorio IX, quando la chiesa impiegava molta energia a contrastare il fenomeno degli eretici in Tuscia favorendo la loro aggregazione, come il caso degli Agostiniani della chiesa della Trinità, o il loro coinvolgimento nella vita della città.

Per anni è stata uno dei centri religiosi ma anche socio-economici di Viterbo, al punto che nel 1523 ospitò l’Ordine dei Cavalieri di Rodi: una lapide e una croce dell’Ordine sulla facciata ricorda la storia.

I cavalieri erano stati scacciati dall’isola di Rodi all’arrivo dei Turchi e papa Clemente VII concesse loro la rocca Albornoz di Viterbo e questa chiesa fino al 1527 quando poi decisero di stabilirsi a Malta.

Alla loro partenza, i Cavalieri donarono alla chiesa una preziosa immagine della Vergine con Bambino, la Madonna di Costantinopoli, che per anni è stata meta di pellegrinaggi.

Alcun cavalieri sono sepolti nella navata di sinistra e nel 1655 la chiesa godette delle indulgenze e dei privilegi dell’ordine chiamato anche Gerosolimitano o di San Giovanni di Gerusalemme.

La chiesa ha poi avuto molti rimaneggiamenti e l’attuale forma tardo barocca-neoclassica risale ai lavori del 1759 dell’architetto Giuseppe Antolini.

L’interno ha tre navate in corrispondenza delle tre porte di ingresso, terminano con absidi e sono divise da pilastri con archi a tutto sesto. Sopra la porta di ingresso, di maggiori dimensioni e con un fregio neoclassico, una grande finestra e un occhio lasciano penetrare la luce nella chiesa.

La chiesa custodisce molte opere d’arte, oltre alla Madonna di Costantinopoli che è stata festeggiata per secoli, un altro dipinto è quello della Madonna della Luce o Madonna dell’Aurora perché veniva venerata al mattino presto (alle prime luci dell’aurora) dai contadini che andavano nei campi.

Altre opere di particolare effetto e di valore sono due dipinti del pittore Stringelli: una Strage degli Innocentie il quadro Faustino e Giovita in carcere dedicato ai due santi della chiesa.

Nella piazza di fronte la chiesa si trova la Fontana di San Faustino del 1250 che, come riportato nelle scritte sul peperino, è stata finanziata dagli abitati del quartiere per avere accesso all’acqua pubblica.


Scritto da
Benedicta Lee

Nata a Roma da madre Italiana e padre Americano, lavora come libero professionista nell'ambito della comunicazione turistica, per cui attualmente frequenta l'Università di Scienze del Turismo. Ama...

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