Viterbo. Palazzo delle Poste

Viterbo. Palazzo delle Poste

Il Palazzo delle Poste di Viterbo risale al 1936 ed è un magnifico esempio di architettura fascista disegnato dall’architetto Cesare Bazzani che ha scelto uno stile che in parte richiama alcune tipicità di Viterbo. Come molte strutture di quel periodo, è stato realizzato in parte demolendo alcune case medievali e il ‘bardelletto’, il bordello.

Questa era una zona dove si praticava la prostituzione sin dal medioevo e la vicina chiesa di Santa Maria della Salute era stata edificata proprio per accogliere le donne in cerca di redenzione.

L’edificio ha due caratteristiche fondamentali, un primo livello rivestito in peperino, che richiama i colori della città medievale, e i due piani superiori intonacati che terminano con una esile cornice in peperino.

Tutto l’edificio ha poi importanti segni stilistici verticali che scandiscono le ampie aperture e che culminano con una grande torre alta 39 metri con un orologio. L’orologio ha ancora una cornice in terracotta con i simboli dello zodiaco e un tempo sulla facciata si trovavano anche i segni del fascio e lo stemma della casa reale dei Savoia.

Sulla facciata si può ancora ammirare una scultura in bronzo di Francesco Nagni dedicata al telegrafo mentre quella dedicata alla posta venne rimossa e fusa durante la guerra. Molto bello il salone centrale con soffitto a cassettoni e pavimento in marmo policromo. Da notare che nel dopoguerra l’edificio venne alzato di un piano.


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DiscoverPlaces

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