Viterbo. Palazzo Gatti

Viterbo. Palazzo Gatti

In pieno centro storico medievale di Viterbo, Palazzo Gatti prende il nome dalla famiglia del Capitano del Popolo Raniero Gatti che aveva promosso la costruzione del palazzo dei Papi. Una storica famiglia guelfa (con soli due esempi di esponenti ghibellini) che aveva da sempre appoggiato la supremazia del papato.

Fu proprio Raniero Gatti che è stato il protagonista di uno degli episodi di maggiore rilievo nella storia di Viterbo. Nel 1270 chiuse i cardinali a chiave nel palazzo dopo che questi per due anni non erano riusciti ad eleggere un papa. In prativa diede inizio al primo vero ‘conclave’ (dalla parola latina ‘chiave’) della storia della chiesa.

In origine il palazzo era un’ala di un palazzo molto più grande con sei torri che occupava un intero isolato, un vero castello. Un vero centro di potere che ha ospitato l’imperatore Ludovico II il Bavaro nel 1328 e Federico III nel 1451.

La famiglia diventò una delle prime banche di Viterbo e questo le provocò l’ira di papa Alessandro VI Borgia che ordinò la distruzione del palazzo.

Oggi il palazzo ci appare tutto in peperino con eleganti bifore incorniciate da fregi scolpiti di particolare bellezza che richiamano quelle del famoso Palazzo dei Papi. Il palazzo termina con un terrazzo che però è stato realizzato in restauri recenti. Sulla facciata si possono distinguere gli stemmi della famiglia Gatti.


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DiscoverPlaces

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