Palazzo Grandori di Viterbo si trova subito dopo aver attraversato Porta Fiorentina e chiude un lato di Piazza della Rocca con il Museo Etrusco ospitato nella grande Rocca Albornoz. Il palazzo deve il nome alla famiglia Grandori, costruttori che avevano iniziato la realizzazione di questo edificio nel 1880 per realizzare un albergo a servizio della vicina ferrovia.
In realtà il palazzo non fu mai un albergo e venne venduto alla Cassa di Risparmio che ne fece una prestigiosa sede e che allargò la vicina Porta Fiorentina per permettere un migliore accesso alla piazza.
La famiglia Grandori era stata una delle più importanti di Viterbo e Don Alceste, un sacerdote molto amato dai Viterbesi e che ha vissuto a cavallo delle due guerre mondiali. Don Alceste ha distribuito tutta la sua ricchezza alla città in vari modi: ha fondato due squadre sportive (Robur e Viterbium) e ha fondato una tipografia insegnando un mestiere a molti ragazzi.
Fra le sue opere anche il restauro del Santuario di Santa Rosa e la copertura a piombo della cupola. E’ morto nel 1974 fra la disperazione della città ed oggi il suo corpo è sepolto proprio nel suo amato Santuario.
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