Ventotene. Area archeologica di Villa Giulia

Ventotene. Area archeologica di Villa Giulia

L’area comprende la grande Villa Imperiale voluta da Augusto per le vacanze lontano da Roma. Una costruzione in perfetta armonia con la natura. È stata costruita sul promontorio di Punta Eolo e occupa un’estensione di 300 metri di lunghezza per 100 di larghezza. Ancora oggi sono riconoscibili i giardini, le stanze, le cisterne.
La costruzione terminava con una grande esedra che si affacciava sul mare e con una serie di gradini che arrivavano ad una terrazza che percorreva tutto il perimetro della villa.

Giulia, la prima donna esiliata

La villa imperiale voluta da Augusto è stata trasformata in breve tempo da dimora imperiale di riposo a residenza forzata imperiale di Giulia, la figlia dell’imperatore romano. Giulia è stata vittima delle stesse leggi morali indette dal padre. Venne accusata di mal costume per essersi mostrata in pubblico con un suo amante, e fu esiliata a Ventotene nella villa che poi prenderà il suo nome.
L’adulterio molto spesso in epoca romana veniva usato come scusa per liberarsi di un avversario politico scomodo! Giulia è infatti vittima del complotto di Livia, la seconda moglie di Augusto e madre di Tiberio, che poi diventerà il secondo imperatore di Roma. Augusto non aveva figli maschi e i suoi unici eredi sarebbero stati i nipoti, figli di Giulia, che però morirono in circostanze misteriose.
In questa villa è stata esiliata anche Ottavia, la prima moglie di Nerone vittima di un’altra combutta fra donne. A scegliere il suo destino è stata Poppea, la seconda moglie di Nerone che, non contenta dell’esilio forzato della sua rivale in amore, decise di farla morire annegata nell’acqua bollente proprio nel caldario di Villa Giulia. L’ultima donna imperiale a trovare rifugio forzato nell’isola fu Flavia Domitilla nipote di Domiziano che fu accusata di eretismo.


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