
Paliano è zona di produzione del Cesanese, un vino di color rosso brillante con un gusto e un profumo intenso che lo rende adatto a piatti importanti.
Alla fine dell’ottocento si distinguono le due sotto-varietà: Cesanese e Cesanese di Affile. Secondo il disciplinare, nella produzione del vino DOCG si deve utilizzare il 90% delle uve del vitigno autoctono Cesanese d’Affile.
Nel “Libro XIV della Naturalis Historia“, Plinio il Giovane descrive un particolare vitigno rosso coltivato ad Ariccia che si ipotizzato appartenga alla famiglia delle uve Cesanesi.
Il vitigno Cesanese di Affile risale al tempo dei Romani, ed il suo nome sembra derivare dall’opera di disboscamento (“cesae” significa “luoghi dagli alberi tagliati”, da cui il nome del vitigno) dei coloni romani per fare spazio ai vigneti. Sullo stemma di Affile viene riportato un tralcio di vite dai grappoli neri con un aspide attorcigliato sul tronco.
Anche se la storia romana appare più una leggenda, di certo il vitigno del Cesanese di Affile è stato reintrodotto e promosso nel Settecento da un monaco benedettino del Monastero di Subiaco.
Nel 1973 ha ottenuto il riconoscimento DOC, e nel 2008 è stata rilasciata la denominazione Cesanese del Piglio DOCG per i vini prodotti nel territorio di Piglio, Serrone, Acuto, Anagni e Paliano.
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