Tarquinia. Settimana Santa di Pasqua e la processione del Cristo Risorto

Tarquinia. Settimana Santa di Pasqua e la processione del Cristo Risorto

Tarquinia ha scelto di celebrare la Pasqua il giorno della Resurrezione anziché il giorno della Passione e quindi la festa assume un carattere gioioso con una processione con un grande Cristo Risorto.

La Processione del Cristo Risorto a Tarquinia che si celebra la domenica di Pasqua è una delle feste più sentite della città e uno degli eventi tradizionali della Tuscia.

Viene chiamata anche processione del Cristo che corre perché al contrario di quelle lente dei giorni della Passione, questa avanza a passo spedito e la musica è una allegra marcetta.

La processione parte dalla chiesa della Trinità (alberata Dante Alighieri) e percorre festosa le vie del centro storico per ritornare davanti la chiesa della Trinità.

La grande statua in legno del Cristo Benedicente con ancora le vesti della sepoltura risale al 1832 e una leggenda narra che sia stata realizzata da un ergastolano. L’autore sarebbe poi stato accecato da Dio per impedirgli di realizzarne un’altra altrettanto bella.

La statua viene posta su una grande macchina da processione e portata a spalla da una confraternita tra ali festose di persone e con le note della Banda Musicale dei Setaccioli.

Apre la Processione la squadra degli sparatori con i fucili caricati a salve con coriandoli. Una componente originale di questa processione è quella dei portatori dei Tronchi a forma di croce (uno per ogni chiesa di Tarquinia), gli stessi della processione del venerdì (come gli altri figuranti), ma adornati ora da splendide ghirlande.

I portatori della statua, così come i loro colleghi dei tronchi, devono rispettare il passo della marcetta musicale intonata dalla banda.

La processione si conclude con la benedizione sulla folla in Piazza Matteotti e infine con la deposizione del Cristo all’interno della Chiesa di San Giuseppe dove vi rimane esposto per i quaranta giorni successivi.


Iscriviti alla Newsletter

Scopri un territorio attraverso le emozioni di chi l'ha raccontato in prima persona.