Vallemaio fa parte della Terra di San Benedetto, ovvero il territorio d'influenza dell'Abbazia di Monte Cassino che, nella sua massima estensione, arrivava al Mar Tirreno attraverso la valle del Garigliano. Il fiume era una importante via di collegamento tra l'Abbazia ed il mare.
L'origine va rintracciata nella donazione di terre fatta nel 744 al monastero dal longobardo Gisulfo II, duca di Benevento.
Su questa donazione i monaci avevano autonomia totale di controllo e gestione e si adoperarono subito per organizzare l’area con attività di bonifica dell’area paludosa nei pressi del fiume Rapido e la costruzione strategica sul territorio di piccoli monasteri, le cellae.
La parte del possedimento che faceva capo ad una cella era appunto la curtis. Ogni curtis doveva essere economicamente autonoma, in linea con lo spirito della Regola benedettina.
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