Con l’arrivo dei romani che sconfissero Veio nel 396 AC, il centro continuò a essere animato perché percorso dalla importante Via Clodia che collegava Roma con l’Etruria.
Il sito di San Giuliano è stato quindi abitato fino all’XI secolo DC quando la popolazione si spostò nell’attuale Barbarano. Il promontorio di Barbarano è infatti più difendibile e nel medioevo le popolazioni cercano riparo in un castello fortificato dalle scorrerie di Barbari e Saraceni.
Dalla presenza dei resti di una torre Longobarda, Torre di Re Desiderio, si deduce che nel 771 i Longobardi vi erano insediati e cercavano di contrastare l’avanzata di Carlo Magno.
Dalla targa sulla chiesa di Santa Maria Assunta che porta la data del 1280, durante la sede vacante del papato dopo la morte di papa Nicola III, si deduce che Barbarano faceva parte del Ducato Romano-Longobardo che entrò nella chiesa con la donazione di Liutprando nel 728.
Il paese diviene sede vescovile e compare la prima volta in un documento del 1188 in cui quando papa Celestino III lo dona al Comune di Viterbo. Barbarano entra quindi nei possedimenti di Viterbo eppoi direttamente della Chiesa dopo.
Durante il Trecento e il Quattrocento appartenne a diversi illustri signori.
Fino al XV secolo la storia del borgo è caratterizzata da lotte per il dominio del feudo tra le signorie dei Farolfo di Viterbo e dei Di Vico, Prefetti di Roma.
Dal 1283 al XIX secolo il paese rimane assoggettato al diritto feudale di Roma, e fra le famiglie che lo governano da cui il suo nome di Barbarano Romano. Sono passate diverse famiglie come gli Anguillara, gli Orsini e i Borgia.
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