Menfi


Stemma di Menfi

Menfi è un particolare comune Siciliano a poca distanza dalla costa meridionale, vicino la punta occidentale dell’isola. Il suo territorio collinoso degrada verso il mare ed è attraversato dai fiumi Belice e Caeboj. La presenza del fiume Belice è proprio quello che ha dato inizio alla storia degli insediamenti umani di Menfi ed oggi la sua foce è inserita in un’area protetta insieme alla spiaggia di dune.

La storia dell’area è antichissima anche se il nucleo abitativo attuale è più recente. In un’area vicino la foce del fiume Belice si ritiene che si trovasse l’antica città di Inico, il principale centro dei Sicani, dove viveva re Kokalos o Cocalo. 

I Sicani erano una popolazione locale che viveva in Sicilia prima dell’arrivo dei Greci. Il loro re Cocalo è stato il protagonista di una delle famose storie della mitologia greca che riguarda l’ospitalità data a Dedalo dopo la sua fuga da Creta. 

Dedalo era un geniale architetto e scultore e aveva realizzato il famoso Labirinto del re Minosse di Creta. Il re aveva tentato di ucciderli ma Dedalo e suo figlio Icaro erano riusciti a fuggire costruendosi delle ali con piume di uccello.

L’ira di Minosse fu forte ed escogitò un trucco per ritrovare Dedalo: lanciò una sfida chiedendo come far passare del filo dentro la spirale di una conchiglia. Dedalo vi riuscì con l’aiuto di una formica e del miele ma Minosse riconobbe la genialità di Dedalo e chiese a Cocalo di ucciderlo. 

Narra la leggenda che le figlie di Cocalo eseguirono gli ordini e tolsero la vita a Dedalo in una vasca da bagno, dove lo avevano fatto accomodare con la scusa di ottenere l’eterna giovinezza. Il grande tragediografo greco Sofocle ha scritto una tragedia sulla storia di Dedalo e Cocalo.

Nel 650 a.C. arrivano i conquistatori Greci che fondano alcune colonie tra cui la vicina prestigiosa Selinunte e nel passato la zona di Borgo Palo era proprio uno dei porti della città.

Non si conosce molto della storia romana ed è stata trovata una necropoli romana-bizantina sotto Palazzo Pignatelli, dove un tempo si trovava il castello della città. 

Continua a leggere la storia

Le prime notizie di insediamenti si riferiscono a un piccolo centro abitato dai primi cristiani che facevano parte della diocesi di Girgenti. La chiesa aveva infatti aveva cercato di mantenere un ordine dopo la caduta dell’impero romano organizzando il territorio in diocesi con vescovi.

Gli arabi arrivarono in Sicilia nell’840 e crearono colonie agricole in questa zona della Sicilia con un piccolo insediamento arabo attorno ad un piccolo forte. La fertilità del suolo unita alla presenza dei corsi d’acqua ha sempre favorito produzioni agricole di eccellenza. 

Nel VI secolo d. C. il geografo Stefano da Bisanzio menzionò proprio la grande qualità dei vini di questa area raccontando la storia della antica città di Inico.

Nel 1093 i Normanni conquistarono l’isola, scacciano gli arabi e chiamarono questo insediamento Casale di Burgionilluso, che vuol dire proprio borgo florido. 

Anche Federico II arrivò a Menfi per sedare una rivolta allontanando i dissidenti. Nel 1230 fece costruire un lebbrosario, affidato ai Cavalieri di San Lazzaro, e nel 1239 un castello con una torre e un centro fortificato per far ripopolare l’area. Ma la sua vita durò poco e il centro fu quasi abbandonato.

Sotto il dominio aragonese alla fine del Duecento venne creata la baronia di Burgiomilluso che venne data in feudo a Corrado Rodolfo Manuele.

Durante il dominio spagnolo in Sicilia, il feudo arrivò per matrimoni alla famiglia Tagliavia, una famiglia siciliana giunta molti secoli prima in Sicilia con Federico II di Svevia, e, nel 1518, Giovanni Vincenzo Tagliavia diede inizio alla costruzione di un casale. Nel 1549, la Baronia Burgiomilluso entrò nella Contea di Borsetto, e in questo periodo viene costruita la torre di avvistamento a Porto Palo nel 1583.

Ma anche questo nucleo non venne abitato e si deve aspettare il 1638 per la fondazione dell’attuale Menfi grazie a Diego Tagliavia Aragona Pignatelli, sposato con una nipote di Fernando Cortes, che concesse alcune terre ai contadini per la costruzione delle loro abitazioni.

Servivano contadini per coltivare il grano richiesto dalla corona spagnola e il patto seguiva l’editto di Filippo II di Spagna che concedeva 4-5 ettari ai contadini da poter dedicare alla coltivazione della vite per chi produceva il grano. 

E’ proprio la famiglia Pignatelli a dare l’inizio alla città di Menfi e a costruire il primo palazzo nobiliare, demolendo in parte il castello di Federico II di cui resta visibile solo la torre, e la chiesa della Madonna delle Grazie.

Nel 1683, Burgiomilluso diventò comune autonomo con il nome di Terre di Menphis e l’area entra nel Principato di Castelvetrano. Il comune crebbe grazie alla florida agricoltura e alla presenza del porto che nel frattempo era stato rimesso in attività.

Nel 1812, durante il periodo napoleonico, venne abolito il feudalesimo e la città prese l’attuale nome di Menfi. La torre di Federico II diventò per un certo periodo un carcere e poi venne data al comune.

I cittadini di Menfi predero parte ad alcuni moti della carboneria nel periodo risorgimentale, ma in generale la situazione di Menfi durante l’Ottocento è florida soprattutto per la presenza del porto, che viene distaccato da quello della vicina Sciacca, e della ferrovia che la collega a Castelvetrano.

Sembra che Porto Palo fosse stato scelto come il porto di attracco della spedizione dei Mille di Garibaldi, ma la presenza di navi Borboniche fece preferire Marsala.

Nel 1968 la città è stata fortemente colpita dal terremoto del Belice e la Porta a forma di Sole è uno dei simboli della sua rinascita con la ricostruzione del paese.

Oggi Menfi è una città di mare caratterizzata da alcune eccellenze come vini DOC, l’olio e la produzione di carciofi. Le sue cantine sono note in tutto il mondo ed attraggono esperti degustatori e turisti. I vini sono conosciuti come provenienti dai vigneti del Distretto delle Terre Sicane, baciati dal sole e raffrescati dalle brezze marine.






Cibo & Vino 

Leggendo il racconto, allo stesso tempo nostalgico e triste, di una Sciacca che forse non c’è più (vedi il post di Angela Di Michele) mi è venuta in mente...
Luoghi Speciali 

Vieni Enzo, ti aspetto! Così, mio caro Rocco, mi hai chiamato una domenica felice di invitarmi ad un soggiorno davvero speciale a Menfi!Sapevo che a Menfi...
Ricette 

La Sicilia è la mia terra ma credo di essere nel vero se affermo che è la migliore cucina del mondo. La ricetta dei Maccheroni con Zucca, pesto di Gambero...

Prodotti regionali: SICILIA

Al momento nello Shop non ci sono prodotti per questa regione.

Town Ambassador
Discover your italian Roots

 

Iscriviti alla Newsletter

Scopri un territorio attraverso le emozioni di chi l'ha raccontato in prima persona.