

Selci nasce sulle rovine del castrum romano di Campolungo, lungo la via Salaria. Qui si trovava la villa di Tulliano dove sono stati ritrovati due ceppi funerari del periodo imperiale (Traiano-Adriano) appartenenti ai coniugi Tullio Epafra e Tullia Simferusa, i proprietari della villa.
Dopo il X secolo, il castrum fu abbandonato e gli abitanti trovarono rifugio in una fortezza su un altura per sfuggire ai barbari.
Inizialmente il castello fu amministrato dell’Abbazia di Farfa per poi passare direttamente sotto la giurisdizione della Santa Sede. Il papa sceglieva direttamente chi dovesse amministrare questo castello, che per la sua posizione era stato inserito nei ‘Castra Specialia’.
Gli abitanti hanno provato varie volte a ribellarsi all’autorità papale e nel 1368 fu concessa in feudo da papa Urbano V agli Orsini, la cui signoria terminò nel 1596 quando il castello fu confiscato per morosità dalla Camera Apostolica e messo all’asta.
Nel 1596, quindi, subentrò la famiglia Cesi, nel 1697 la famiglia Vaini e nel 1722 tornò sotto il dominio della Santa Sede.
Il nome potrebbe alludere alla presenza di una strada selciata o di pietre da pavimentazione.
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