

Gallinaro si trova nella splendida Val di Comino, alle falde degli Appennini, e il suo nome deriva dal diffuso allevamento locale di galline. Forse ha un passato sannita ma le prime notizie del castello di Gallinaro risalgono al Mille quando le popolazioni si rifugiavano sulle alture per sfuggire alle invasioni barbariche.
Tra il 1023 -1047 il paese faceva parte della contea di Sora, poi entrò fra i domini dell’Abbazia di Montecassino che lo cedette a signorie laiche.
Fra i feudatari si trovano i migliori nomi dell’aristocrazia napoletana: i d’Aquino, gli Etendard, i Cantelmo e poi, a partire dal Quattrocento, i Borgia, i Navarro, i Cardona, i Gallio.
In un periodo non precisato, qui fu eretto il Santuario di San Gerardo dedicato ad un eremita inglese morto nel piccolo paese di ritorno dalla Terra Santa che divenne meta di devoti pellegrini.
Il piccolo paese decadde nel corso del Tre-Quattrocento e in quadri del nel Seicento appare desolato. Dopo la tragica peste che colpì la comunità nel 1656, ricordata in una lapide conservata nel centro storico, nel Settecento si ebbe una sviluppo demografico, ristrutturazione del borgo e la trasformazione del Santuario di San Gerardo in chiesa barocca, intorno al 1713.
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