Sulla volta della cupola della sacrestia vecchia è rappresentata una volta celeste che riproduce fedelmente la carta del cielo sopra la città alla data del 4 luglio 1442.

L’opera è stata realizzata da un pittore decoratore dell’epoca, Giuliano d’Arrigo detto il Pesello, su indicazione dell’astronomo matematico e cartografo Paolo dal Pozzo Toscanelli.
Cosa accadde in quel giorno da essere immortalato ad imperitura memoria?
Ad infittire ancora di più il mistero, si aggiunge il fatto che lo stesso identico cielo è dipinto nella Cappella dei Pazzi nel chiostro della chiesa di Santa Croce. Anche questa una opera di Brunelleschi.
Quale avvenimento straordinario portò due famiglie potenti e, da sempre, antagoniste ad immortalare la medesima data nella volta delle loro cappelle?
Forse un accordo segreto fra le due famiglie di cui non v’è traccia documentale e di cui la storia non è ancora a conoscenza.


O forse un evento che le coinvolge entrambe ma che non ha mai potuto essere reso noto ufficialmente per motivi a noi ignoti.
Molte ipotesi sono state fatte, ma nessuna che soddisfi pienamente.
Del resto se si fosse trattato di un avvenimento ufficiale resterebbe traccia, per lo meno nelle cronache dell’epoca.
Invece nulla ci risulta essere avvenuto in quella data precisa.
Eppure qualcosa di eccezionale, di così importante da essere segretamente celebrato da ben due affreschi in altrettante cappelle, deve essere avvenuto.
Magari perché a distanza di secoli qualcuno ne ritrovasse le tracce e facesse luce sul mistero.
Il mistero resta insoluto, la ricerca è ancora in corso ma rimangono le due splendide volte celesti a ricordare che il 4 luglio 1442 ha un posto d’onore nella storia delle due famiglie.
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