Il bisogno del colore e la storia della carta da parati

Il bisogno del colore e la storia della carta da parati

Avete mai visto una delle case o dei negozi di Pompei o dell’antica Roma o Grecia? Sono tutte affrescate e colorate, così come lo erano le statue. La tomba di Filippo II il Macedone mostra chiaramente come erano colorati i templi del passato.

Nel Medioevo le pareti dei castelli venivano ricoperte di arazzi e nel Rinascimento si tornano ad affrescare le pareti di tutte le ville e palazzi. Poi arriva la rivoluzione industriale, la nascita della borghesia e il bisogno di colore si estende ad un grande numero di persone che ricorrono alla ‘carta da parati’. Ma quando nasce e quale è la sua storia?

 
Storia delle carte da parati

La carta è comparsa per la prima volta in Cina nel secondo secolo AC e veniva prodotta da corteccia d’albero, canapa e altre fibre. Dalla Cina arriva in Corea, Giappone eppoi fino in Arabia da dove approda in Europa. Nel 1190 in Sicilia si ha il primo documento redatto su carta e dal 1233, Fabriano diventa uno dei più importanti centri di produzione italiani.

L’uso della carta da parati inizia quindi in Cina nel I secolo DC dove diventa una vera forma d’arte. Viene usata come supporto per le pitture e poi per decorazioni per pareti, oggi come allora.

In Europa un documento del 1481 riporta una commessa del re francese Luigi XI che si riferiva a carta da parati. Ma si può dire che i primi esemplari ritrovati di carta da parati risalgono al 1509 quando lo stampatore inglese Hugo Goes imprime su carta disegni di fiori con uno stampo in legno. Questi fogli di carta venivano usati per rivestire scatole, armadi e tappezzare qualche parete e sono stati ritrovati miracolosamente integri.

Nel 1600 uno dei produttori più ricercati era l’olandese Herman Schinkel che realizzava fogli decorati con fiocchetti di lana tinteggiati sparsi su carta precedentemente decorata con disegni colorati. Siamo nel secolo del progresso economico dei Paesi Bassi e la borghesia cresce rapidamente: da questo momento la carta da parati diventa essenziale per ogni abitazione di un certo prestigio. La carta da parati è ancora realizzata con singoli fogli da comporre sulle pareti delle case.

Una vera curiosità è la ‘tassa sulla carta da parati’ introdotta nel 1712 in Inghilterra dalla Regina Anna che la dichiarava un bene di lusso. La tassa venne aggirata realizzando la carta con i disegni ma senza colori mentre un artigiano provvedeva a riempire di colori questi disegni dopo l’applicazione della carta sulle pareti.

La vera diffusione della moda si ha comunque con il progresso tecnologico dell’industria e l’introduzione delle rotative, ossia di una macchina di produzione della carta in modo continuo con dei rulli. I decoratori poterono allora realizzare disegni più articolati e complessi che venivano ripetuti a una certa distanza.

Nel 1785 in Francia Christophe-Philippe Oberkampf inventò la prima macchina per stampare carta da parati e nel 1839, in Inghilterra, Charles Harold Potter creò una macchina per la stampa a quattro colori adattandola da quella usata nel tessile. Nel 1874 si stampavano carte da parati con 20 colori diversi.

Con la nuova tecnologia la carta da parati ebbe un secolo d’oro e iniziò ad essere richiesta anche dall’alta borghesia e nascono prestigiose imprese in Inghilterra, Francia e Italia. Ogni paese aveva la sua moda: paesaggi classici e mitologici, vedute di porti e rovine romane o greche.

In Inghilterra andavano di moda i decori floreali e dovevano essere così ‘invadenti’ che Oscar Wilde arrivò a dichiarare: ''O se ne va quella carta da parati o me ne vado io'!'.

Uno dei migliori esempi di carta da parati in Italia si trova a Casa Massimi Berucci al Piglio, la famosa terra del vino Cesanese del Piglio DOCG vicino Frosinone.

La carta da parati viene dalla Francia e riprende scene di campagne con pastori attorno a ruderi classici e sullo sfondo il mare con una nave che entra in un porto.

Nel Novecento la carta da parati ha un suo fascino particolare con disegni artistici di stile moderno come decori cubisti e futuristi. Molti creatori di moda hanno iniziato la loro carriera decorando carte da parati, ricordiamo Mary Quant, Charles Rennie Mackintosh, Lucienne Day, Peter Hall, Laura Ashley e Vivienne Westwood.

 
Una curiosità: la carta da parati della Casa Bianca

Pochi se ne sono accorti, ma l’importante Sala di Ricevimento Diplomatica della Casa Bianca è adornata con delle meravigliose decorazioni da parete, realizzate dalla famosa casa produttrice di carta da parati Zuber. Le pareti di questa sala raccontano la storia della “Conquista del Nuovo Mondo”.

La sala è stata arredata da Jackie Kennedy che ha voluto trasformare una semplice sala dei boiler in un salone di ricevimento. Jacqueline Lee Bouvier rinnovò sostanzialmente lo stile degli interni della Casa Bianca e per dare maggiore importanza e solennità agli ambienti scelse una carta dal nome "Vues d'Amérique Nord" – viste del Nord America, su raccomandazione di uno storico.

La carta riproduce monumentali panorami, sembra il diario di viaggio dei conquistatori che hanno creato l’America e sono basati su schizzi risalenti al 1820. Sono raffigurate 32 scene, fra cui il Ponte Naturale della Virginia, le cascate del Niagara, la baia di New York ed il porto di Boston. Al primo colpo d’occhio sembra più un disegno di un artista che una semplice carta da parati.

Zuber era un famoso casa di produzione di carta da parati fondata nel 1797 a Rixheim, in Alsazia, ed è stato l’ultimo a produrre questo tipo di tappezzeria fatta a mano e con metodi tradizionali. Possiede un archivio di oltre 100000 motivi intagliati nel legno ed oggi questo archivio storico che è tutelato dalla legge.
 
Museo della Carta da parati

Il Museo della Carta da parati si trova a Rixheim, nell’Alsazia, il paese delle tre frontiere fra Francia, Germania e Svizzera. Qui sono raccolte ed esposte molte carte da parati originali e tutti i macchinari e le tecnologie con cui venivano realizzate. Fra queste macchine ce ne sono due che risalgono al 1877 e al 1881, praticamente fra i primi esempi di industrializzazione.

La collezione comprende ben 130.000 documenti e una mostra in cui a rotazione vengono presentate le carte dipinte panoramiche e le carte decorate con motivi paesaggistici stampati realizzate a partire dal 1804 con scene di ogni parte del mondo.


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