Il giardino pensile del Castello di Fumone ha una pianta vagamente trapezoidale e si distende su una superficie di circa 3500 mq a quota 803 metri slm.
Con questi dati è uno dei giardini pensili più estesi d’Europa a questa quota.
La sua costruzione fu ultimata nel XVII secolo con l’impiego di almeno 20.000 ore di lavoro, centinaia di tonnellate di terra di castagno, trasportate a dorso di mulo e a spalla, che furono poste sulle volte dei vecchi servizi di guardia che vennero trasformati in cisterne per l’irrigazione e come riserva idrica per le attività del Castello.
È in effetti è il giardino pensile a caratterizzare maggiormente la trasformazione dell’antica rocca militare in residenza signorile, ingentilendone l’aspetto. La sua costruzione si ispira ad alcuni canoni scritti nei trattati sui giardini del XV secolo come, ad esempio, il trattato di architettura “De re aedificatoria” del grande Leon Battista Alberti.
I Marchesi Longhi sfruttarono la potenzialità scenografica delle vedute panoramiche e dei dislivelli, introducendo nei loro giardini prospettive variate e indefinite.
Dal punto di vista botanico preferirono coltivare delle specie sempreverdi, piante dal fogliame fitto e compatto come l’alloro, il bosso, la tuia e altre piante adatte a creare siepi e recinzioni con forme geometriche. Per la parte arborea scelsero di piantare soprattutto pini, cipressi e lecci.
Il giardino fu dotato inoltre di un efficiente sistema di drenaggio che, con un ramificato sistema di canali interni, permetteva alle acque di defluire verso l’esterno per mezzo di un ingegnoso sistema di pendenze.
I giardini del Castello di Fumone sono posti su due livelli diversi: la struttura superiore, di circa 2000 mq, è caratterizzata dalla suddivisione in compartimenti regolari bordati con siepi di bosso, posto sui lati di un viale centrale a affiancato da cipressi.
Il viale centrale, nel quale ad un certo punto affiora dal terreno la cima di Monte Fumone, che secondo la leggenda sarebbe foriera di buona fortuna da guadagnarsi con un sol tocco, termina con una colonna romana in marmo di Luni del II secolo DC. La colonna è istoriata con decorazioni in bassorilievo che raffigurano foglie e pigne.
Un secondo livello più basso, fu realizzato agli inizi del 1700 ed è caratterizzato dalla presenza di alberi di alloro secolari.
Tra le curiosità custodite nei giardini pensili vi è una cavità ricoperta da un grosso blocco di pietra posta un centinaio di anni fa, si dice per ricordare un importante desiderio esaudito.
È molto apprezzato dai visitatori l'albero dell'amore, un gigantesco cipressus funebris frutto dell'unificazione di due alberi.
L’incomparabile cornice di questo giardino è sicuramente il magnifico paesaggio che si può ammirare mentre si passeggia. Lo sguardo meravigliato, da questa postazione eccezionale, può abbracciare circa quarantacinque paesi, dai Colli Laziali a nord ai Monti Ausoni a sud, limitato dalla catena dei Monti Ernici a oriente e da quella dei Lepini a occidente.
È da qui che si comprende l’importanza strategica di Fumone nel tempo, una castellania ambita e per questo sottoposta a “giurisdizione particolare” da parte dello Stato Pontificio.
(Elisa Potenziani)
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