Vieni in America, più precisamente a New York City, per trovare la tua famiglia Italiana e che fai, non gliela cucini una Lasagna della Domenica?
Questa era la premessa che mi ero fatta qualche giorno fa mentre mi ambientavo ancora al trambusto della grande mela dopo un viaggio della speranza di 12h Roma - New York per andare a trovare la mia famiglia Italiana, ormai residente negli Stati Uniti da anni. E mai mi sarei aspettata che fare una semplice lasagna, lontana dallo stivale a dalle mie teglie diventasse una vera e propria odissea moderna, un dramma Italiano. Ma partiamo dal principio.
E’ un sabato mattina, entrambe le mie sorelle ormai Italo newyorkesi da circa vent’anni sono a casa, insieme a nipoti e cognato. Io appena atterrata, dopo 10 anni lontana dall’America, passo giorni di esplorazione turistica alternati a sessioni intensive di cucina, tra spezzatini e sughi dai tempi di cottura improponibili per la moderna Gotham. Tra le facce deliziate dei miei nipoti che assaggiano pietanza dopo l’altra, questo Sabato mi assale un dubbio: “l’hanno mai mangiata la lasagna?” E no non parlo di quella Newyorkese, che trovi in giro in un ristorante si e uno no, ma quella Italiana “handmade”.
Sento nell’aria un no sottinteso. Allora decido insieme a mia sorella maggiore di imbarcarmi verso la city e di andare alla fonte (almeno per i Newyorkesi) dell'Italianità più autentica, per ricercare tutti i preziosi ingredienti necessari alla preparazione di una gloriosa lasagna. Quella fatta da mani Italiane e ingredienti (più o meno) Italiani. Mi gonfio il petto ed esclamo a gran voce: “EATALY, oggi andiamo a EATALY”.
Quindi metro direzione Manhattan, con in mano un pezzo di carta come quando si va al supermercato sotto casa con scritto tutto quello di cui avrei avuto bisogno.
Arriviamo a Union Square, e nella mia testa inizio a rileggere la mia lista. Ora come per il dibattito Arancino/Arancina ogni Regione d’Italia ha le sue filosofie di pensiero su come fare la lasagna. C’è quella bolognese, quella del Sud, quella Romana. Io non avendo avuto ispirazioni culinarie prevalenti (colpa forse della mia Italo- Americanità), ho imparato da sola a farla, e di conseguenza gli ingredienti variano a sentimento. Ma una cosa per me è imprescindibile: la mia lasagna ha la Besciamella.
Il sugo è metà carne di manzo e metà maiale, sfumato con vino rosso, rosolato nel classico soffritto, passata e via in pentola per 5 ore. Poi nell’assemblaggio sugo, mozzarella, parmigiano e besciamella. Questa è la legge. Ecco, ora nonostante le mie doti culinarie sopra la media, non avevo mai prima d’ora avuto il bisogno di fare la besciamella, pensavo come un po’ immaginano i bambini che pensano che il latte al cioccolato venga dalle mucche di color marrone, che la besciamella nascesse direttamente impacchettata, si autoriproducesse subito affianco alla panna in brick.
E invece no. Perché a New York la besciamella non esiste.
Con la convinzione di trovarla nel suo legittimo posto, entro a EATALY, per gli Americani mecca dei prodotti gastronomici Italiani, con la leggerezza di una persona ignara del fatto che di lì a poco, dopo una corsa al reparto “panna et varie”, mi sarei trovata davanti al vuoto cosmico. Niente, la besciamella non era da nessuna parte. Il panico inizia a salire. Se la besciamella non era nel reparto panna - pasta - pizza di EATALY, allora dove avrei potuto trovarla? Inizio a girare per l’immenso negozio, chiedo in giro a qualche gentil commesso Americano, ma tutti mi guardano come se avessi detto di no ad una spolverata di parmigiano sulla pasta di pesce, comprensibile.
Oltre alla delusione per non aver trovato la Besciamella, una domanda ancora più agghiacciante mi assale: quindi vuol dire che tutte le lasagne che fanno qui a New York…non hanno la Besciamella?
“Beh si, perché qui pensano che è troppo pesante” mi risponde a grandi linee mia sorella. Ma come puoi dare un peso alla gioia che ti porta una teglia di lasagna appena sfornata, con sugo e besciamella che si fondono in ogni strato ammorbidendo sfoglia e il cuore di chi forchettata dopo forchettata se la gode fino all’ultimo quadrato.
Esco da EATALY, perplessa. Tra me e me dico di non aver guardato bene tra gli scaffali del negozio immensi e pieni zeppi di roba. Ma nel mio cuore so che mia sorella ha ragione. Gli Americani la Besciamella non ce l’hanno. E così mi arrendo, solo per qualche ora, il tempo di tornare a casa.
Si perchè come gli Italiani spesso fanno, quando l’Italia non può venire da noi, siamo noi che ce la portiamo ovunque. E lo dico con un briciolo di commozione, che noi riusciamo sempre a far apprezzare la nostra identità. Con le nostre azioni, con la tigna di voler essere sempre autentici, tanto nei valori quanto nel cibo. Come se “Mamma Italia” ci stesse guardando in ogni cosa che facciamo. Abbiamo tanti difetti, ma l’amore e la passione non ce li toglie nessuno.
Quindi cosa direbbe lo stivale se facessi una lasagna senza Besciamella?
Tornata a casa con uno spirito rinnovato e tanta determinazione, navigo sul web e cerco la ricetta della Besciamella. Ho deciso, me la faccio da sola.
Ora è Domenica mattina, il sugo bolle ancora e la besciamella è in frigo. Alla fine tutto è andato bene, e può finalmente iniziare l’assemblaggio.
A New York la Lasagna è senza Besciamella, però gli Italiani la mettono lo stesso.
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