In Australia Occidentale, per più di 100 anni, c’è stato un elettorato federale di Kalgoorlie, dal nome della città mineraria di Kalgoorlie.
L’elettorato copriva più del 90% dell’Australia Occidentale, la regione più grande (circa un terzo dell’intera Australia, escludendo rivendicazioni antartiche). Le sue dimensioni erano di circa 2,3 milioni di metri quadrati, circa le dimensioni dell’Europa occidentale (escludendo i paesi nordici) e circa quattro volte la grandezza del Texas. E' stato il più grande elettorato unipersonale per area nel mondo: quasi un terzo del continente.
Kalgoorlie era rappresentata nel Parlamento australiano da un singolo uomo (nessuna donna è stata mai eletta dai circa 80.000 elettori obbligatori registrati di questa desertica regione).
Ma Kalgoorlie rappresentava anche un ricco elettorato, per via delle miniere di oro massiccio e nickel, delle montagne di ferro, dei diamanti e delle riserve di sabbia nelle spiagge. È interessante notare che, anche se Kalgoorlie si trova a 350 km da Esperance sull’Oceano del Sud e 600 km da Perth sull’Oceano Indiano, l’elettorato abbracciava circa un terzo della costa australiana.
Sono state scritte molte storie sulle miniere e sui minatori della regione (sia geologici che finanziari) e la storia della Borsa Australiana è piena di aneddoti su guadagni illeciti e vere fortune. Più vicino a casa, Kalgoorlie è famosa per i suoi pub, bar, prostitute legali e personaggi memorabili, essendo spudoratamente il centro dell’Universo.
L’Occidente ha avuto la sua parte di “rigenerati”, uomini nati in Inghilterra che sono migrati ad Oz (Australia) e hanno fatto (e perso) le loro fortune, sia finanziarie che di altro genere, uomini come Alan Bond.
Ma lasciatemi raccontare la storia di un altro di questi uomini, un politico chiamato Graeme Campbell. Graeme è emigrato nel sud dell’Australia da bambino. Ha acquisito numerose capacità, incluso quella di pascolare e costruire recinti nel Nullabour (per centinaia di chilometri). Si è trasferito a Kalgoorlie verso i trent’anni. A 40 è stato eletto al Parlamento Federale come candidato del Partito Laburista e ha mantenuto la poltrona per 18 anni, aumentando i consensi ogni volta (indipendentemente da dove portava la marea politica altrove in Australia).
Ebbe grande interesse a criticare la difesa (specialmente lo sconsiderato e quindi finanziaramente e tecnicamente disastroso progetto sottomarino), le politiche sull’immigrazione, l’indipendenza australiana e le miniere: più è meglio. Ha anche visitato ampliamente il suo elettorato, cercando e rappresentando gli interessi degli elettori del più lontano angolo del Kimberley e del deserto, dall’Oceano del Sud fino al Mar di Timor.
A Campbell piaceva essere chiamato “un cane sciolto”. C’è solo una storia che rappresenta, secondo me, Graeme Campbell. Il Partito Laburista è sempre andato soggetto a lotte di fazione che fanno sembrare i politici italiani noiosi.
Graeme era stanco dei battibecchi e delle coltellate alle spalle così verso la fine degli anni ’80 ha deciso di formare la sua fazione, con le sue particolari politiche e regole, che ha chiamato “Fazione di Estremo Centro”. Quando gli è stato chiesto da un giornalista come ha eliminato i problemi con le altre fazioni, ha risposto: “limitando l’appartenenza a una sola”.
Naturalmente alla fine l’hanno fatto fuori, stava troppo in alto per loro.
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