Anagni, le vincitrici del concorso del Panpepato 2024
Anagni, le vincitrici del concorso del Panpepato 2024

Concorso del panpepato di Anagni 2024: un tuffo nel passato-futuro

Guglielmo Vecchi e Claudia Bettiol

Anagni,11-esima edizione della gara del Panpepato 2024
Anagni,11-esima edizione della gara del Panpepato 2024

Arriva dicembre e arriva la tradizione del panpepato che ad Anagni assume un significato tutto suo con il concorso arrivato alla sua 11-esima edizione, grazie alla Pro Loco di Anagni e auguri al nuovo presidente Augusto Terilli.

Ed io sono felice anche questo anno di essere nella giuria per omaggiare le pagnotelle che mi regalava mia suocera e per divulgare il perfetto connubio tra questo dolce e il vino cesanese, soprattutto quello DOCG del Piglio.

Il panpepato di Anagni, che il nostro ‘topo di biblioteca’ prof Tommaso Cecilia chiama panepapato in onore alla città dei papi, si fa aggiungendo il mosto cotto di vino rosso cesanese e si riconosce immediatamente dal colore e dal sapore. Non esiste un anagnino che non sia cresciuto con i profumi del mosto in casa durante il Natale.

“Una volta c’era un detto ad Anagni che si diceva che un papa veniva soprannominato ‘mosto cotto’. E ricordiamoci che il mosto serve per fare il panpepato ma anche per irrobustire il vino. Quando la fermentazione non riesce a partire bene si aggiunge un po’ di mosto cotto concentrato” ci ricorda Tommaso Cecilia che durante la premiazione racconta qualche aneddoto e detto anagnino sull’enogastronomia locale.

“Quando mi sono laureato ho fatto una tesi sulla viticoltura ad Anagni (e Alta Ciociaria) e questo è un territorio benedetto per il vino. Ricordiamoci che secondo un detto locale ‘il fruttato del vino è la salime della terra’ e qui la salime (composizione) è ricca”.

Tommaso Cecilia e Claudia Bettiol

Anagni,11-esima edizione della gara del Panpepato 2024

La bella sorpresa appena arrivata è stata la mostra di Enrico Quattrocchi, un giovane novantenne dai tratti e i colori inconfondibili. La sua gioia di vivere è pervasiva e la prospettiva da cui guarda il mondo non è mai banali, a tratti irridente verso il potere o verso l’omologazione delle persone.

Un po’ surrealista nel modo di presentare la realtà, un po’ pop nella scelta dei colori, Enrico Quattrocchi mi ha fatto entrare per un’ora nel suo mondo e il suo racconto è stato la ciliegina sulla torta del concorso. Gli ho fatto una foto davanti al suo grande quadro Chimerica che descrive in questo modo: “Chimerica: Quale sarà in nostro futuro? Chi ne traccerà le strade? Quale vita ci si prepara? Nell’orgia di guerre, attentati, multinazionali, viaggi iperspaziali, alta tecnologia, crisi energetica, disastri ecologici, fondamentalismi e quant’altro, ognuno si fa le sue idee. Comunque, è certo che nel futuro ci saranno due forze in gioco dominanti, la Cina, con il suo boom economico e la sua dirompente forza numerica, e l’America, ovvero gli USA, che ancora tengono banco. Staremo a vedere. Qui un cino-americano la fa da arbitro”.

Arrivati tutti i membri della giuria iniziamo gli assaggi mentre le note di una fisarmonica riempiono la sala gremita. “Questo anno ci sono 29 panpepati in concorso,” ci ha ricordato Guglielmo Vecchi, consigliere comunali di Anagni e attento promotore di tutte le tradizioni e le particolarità della sua città “e la giuria è composta dai 2 pasticceri, Mauro Giuliani e Danilo Viti, oltre me e Claudia”.

A me il compito di raccontare anche il cesanese e di guidare all’assaggio di alcuni dei vini che Luca Sperati e la Strada del Cesanese avevano portato. Abbiamo assaggiato un vino giovane di Anagni (Corte dei Papi) del 2023, uno fresco di una coppia di giovani viticoltori di Piglio (Colle Gioie) del 2022 e uno di Affile del 2019 affinato in botte (Formiconi). Dobbiamo dire che Luca si è anche improvvisato come cantante di musica popolare accompagnando la fisarmonica e riscuotendo calorosi applausi (me lo devo ricordare al prossimo incontro della Strada del Cesanese).

Questo anno il pubblico ha partecipato con molto calore agli assaggi e si è lasciato guidare nella varietà di profumi e sentori dei diversi Cesanesi che avevano 3 stili diversi di bevuta.

La vittoria del panpepato è andata alla signora Cinzia Sordi, mentre al secondo posto, a parimerito, si sono classificati Stefania Codeluppi e Angela Maria Calvario, suocera e nuora che giurano di non essersi scambiate la ricetta.

Ad majora!

Anagni,11-esima edizione della gara del Panpepato 2024

Enrico Quattrocchi

Anagni,11-esima edizione della gara del Panpepato 2024

Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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