Grazie all’Istituto Obor, ieri ho tenuto una lezione su ‘Turismo e Lifestyle Italiano’ ad un gruppo di operatori cinesi.
Ho piacevolmente intrattenuto 14 ragazzi tra i 20 e i 30 esperti in relazioni internazionali e perfettamente fluenti in inglese curiosi di conoscere il nostro paese.
Ma la vera lezione l'ho ricevuta io grazie ai loro commenti. Ho potuto in questo modo avere l’opportunità di intervistare 14 ragazzi con un alto livello di istruzione sulla loro conoscenza e percezione del nostro bellissimo paese.
La prima cosa che la nostra storia millenaria è riconosciuta in due momenti storici: Impero Romano e Rinascimento. Tutto il resto si perde e probabilmente viene riconosciuto importante per altri paesi europei.
Se quindi vogliamo essere percepiti immediatamente come ‘affidabili’ o ‘familiari’ per un primo contatto conviene ancorarsi a quelli che sono considerati nostri esclusivi punti di forza.
Un secondo aspetto molto interessante è quello che alcune certezze che abbiamo dobbiamo rimetterle in discussione e calibrare la nostra comunicazione in modo da aiutare la comprensione di chi ci ascolta.
Infatti, ad un certo punto si parlava del Colosseo e dei gladiatori e nessuno dei ragazzi sapeva cosa fossero i gladiatori. Anni e anni di cinematografia occidentale sono stati annullati dalle faccine perplesse di questi ragazzi. Se Spartaco con Kirk Douglas e il Gladiatore con Russel Crowe fanno parte della nostra cultura popolare, dobbiamo iniziare a considerare che non sono stati visti in Cina o in oriente per cui dobbiamo cambiare il nostro linguaggio.
Dopo una serie di domane, una ragazza ha chiesto se i gladiatori fossero una sorta di schiavi utilizzati per divertimento.

Le cose sono invece cambiate quando ho iniziato a parlare di stile di vita italiano che ancora si può vivere nei nostri borghi. Dopo aver descritto la differenza fra patrimonio tangibile e intangibile, ho mostrato una serie di immagini di feste religiose e di sagre di paese.
Considerando che molti dei ragazzi che oggi vivono nelle grandi città vengono da famiglie che si erano trasferite dalle campagne ai centri di produzione, il risultato è stata una immediata familiarità.
Ho scoperto che praticamente molte delle nostre feste hanno dei corrispettivi con celebrazioni che si tengono nei loro paesi di origine. Ho capito che se tocchiamo lo spirito di comunità e l’identità delle feste dei borghi (spesso legata ai cicli della terra o alle produzioni locali) i nostri paesi possono trovare molte occasioni di gemellaggio.
Ed è così che la nostra lezione si è conclusa con un mio collegamento su Youtube dove ho mostrato diversi video di particolari feste italiane: dalla giostra dell’anello durante il Palio dell’Assunta di Paliano (il mio paese), alla gara del lancio del formaggio di Ripi, alla processione di Santa Rosa di Viterbo, all’infiorata di Genzano fino ai balli in piazza con le musiche del Saltarello.
Ed ora alcuni di loro hanno promesso di raccontarci le loro feste tradizionali. A presto le loro storie.
Un ringraziamento a Bruno Grassetti e Maria Bruna Ferrara per il loro instancabile lavoro di collegamento fra Italia e Cina.
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