Gli amanti ed i collezionisti di pipe si sono ritrovati a Cagli per la Festa della Pipa. Fra i partecipanti abbiamo incontrato Marco Bacigalupi, un artigiano delle pipe, e appassionato fumatore.
Cagli è un fascinoso paese nella regione italiana delle Marche ed è un punto di ritrovo annuale per coloro che amano le pipe e sanno apprezzare il loro valore artistico ed artigianale. Qui vi è il museo della pipa moderna che ogni anno aumenta la sua collezione con pipe realizzate da giovani pipemaker: il tema di questo anno era “la pipa e Bacco”.
Durante la festa si è svolta anche una gara internazionale di “lento fumo”. Queste competizioni sono “tecniche” e consistono in una sfida fra chi riesce a tenere la pipa accesa più a lungo. Le dotazioni sono uguali per tutti e la pipa deve avere una specifica omologazione. Si hanno a disposizione 3 gr di tabacco e 2 fiammiferi. Il vincitore di quest’anno ha tenuto accesa tale pipa per più di 3 ore senza farla spegnere.
Ma gli amanti della pipa si riuniscono soprattutto per cercare nuovi esemplari da aggiungere alla collezione, vedere i nuovi prodotti fatti a mano dalla sapienza di artigiani provenienti da varie parti del mondo ognuno dei quali interpreta la pipa in modo diverso.
Marco Bacigalupi è un artigiano pipe-maker italiano di Gavi nonchè un appassionato fumatore.
Marco, come hai iniziato a realizzare pipe?
Ci sono arrivato dopo anni “di fumo” in cui non riuscivo ad accontentarmi di quello che trovavo sul mercato e volevo esplorare nuove strade.
Cosa c’è di speciale nel fumare la pipa?
C’è una bella espressione inglese ‘Pipe Dreams’ che si utilizza per indicare i sognatori ad occhi aperti che sognano con un sottofondo di fumo azzurro, saporoso e fragrante.
Fumare è una meditazione e uno stato d’animo. Ad un certo momento della giornata si decide di celebrare un rito e di accendere una pipa per ‘fumare’ il proprio mantra, un rituale lento per permettere al cervello di rallentare ed ai pensieri di arrivare più in profondità.
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