
Un titolo che mi ricorda Anna e il re, bellissimo film che racconta la storia di una maestra invitata a corte in un regno orientale per diventare la maestra dei figli del re.
Ed è così che pressappoco è iniziata la mia storia di 72 ore con Jennie, una troupe di 35 coreani e la produzione Disney+ di "My name is Maria".
Ed io ero la maestra invitata dal re (regina) a raccontare la mia esperienza di vita.
Tutto è iniziato con una produzione coreana in cerca di un agriturismo gestito da una mamma e una giovane figlia. Selezionano Donna Vittori grazie alla comunicazione social di mia figlia Maria (quella italiana) che è una perfezionista dell’estetica nel senso orientale del termine, dove l’estetica è considerata una forma di benessere dei sensi.
La puntata My name is Maria è parte della serie coreana My name is Gabriel, dove una VIP orientale vive per 72 ore la vita di un’altra persona coetanea in un’altra parte del mondo. Per Jennie avevano selezionato un agriturismo in Italia; e già questa scelta è significativa per comprendere la nuova immagine dell’Italia all’estero.
Non mi dilungo sul rocambolesco arrivo della prima troupe coreana che doveva scegliere la location, dico solo che ci chiedono: “Quanti ha Maria? Avete un orto? Fate fare esperienze di cucina ai turisti? Avete accoglienza? Avete un bel giardino? Cosa coltivate?“. E per ultimo ci chiedono: “Avete le zanzariere alle finestre?”.
Maria aveva appena fatto sistemare il giardino e messo le zanzariere alle finestre (quando si dice il destino!) così rispondiamo ‘si’ a tutte le loro richieste.
Passa un mese in cui quotidianamente Maria interagisce con i registi (ci sono stati 5 registi) per mostrare tutte le opportunità di riprese sul territorio in esterna perché potessero scegliere le più intriganti. Hanno fatto i complimenti alla professionalità di comunicazione e PR e così siamo stati selezionati.


Gli sceneggiatori avevano diverse opzioni di ripresa durante il reality, perché comunque c’è stata molta spontaneità in tutto quello che io e Jennie facevamo, ma un punto fermo lo hanno sempre avuto: il mercato di Colleferro.
Colleferro non riesce a dare una dimensione moderna al suo mercato, ci ha provato molte volte con interventi architettonici che però non sono riusciti né a farlo tornare allo spirito iniziale di un mercato contadino che è un punto di convergenza dei piccoli produttori, né a trasformarlo in punto recettivo di aggregazione sociale (probabilmente non era stato ben selezionato il target di riferimento dei fruitori).
Ma una cosa è certa: i mercati nel centro delle città funzionano quando ci sono turisti. E la produzione di Disney+ Coreana dal titolo di My name is Maria guardava l’Italia da una prospettiva anche turistica. Va poi detto che le persone e gli operatori del mercato di Colleferro sono stati splendidi e pieni di gioia e orgoglio nel mostrare ‘il loro mercato’.
Il nome della protagonista lo abbiamo saputo solo poche ore prima del suo arrivo quando la manager italiana SEO (milanese pura con genitori coreani) ci ha detto che era una ragazza con 85 milioni di follower su Instagram: Jennie delle BlackPink.
Per chi ha la mia età il nome non diceva molto, per me è stata una giovane orientale che ha avuto un successo mondiale che le ha dato tanto ma le ha anche tolto tanto.
Per me è stata un dono e una grande opportunità di far conoscere a tutti i suoi fan la parte più bella dell’Italia, il nostro paese.




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