

A Colleferro nasce un vero circolo di scacchisti e sono felice. Non sono una giocatrice di scacchi ma nel mio immaginario hanno un posto particolare. Quando Mario Petrucci (a cui è dedicato il circolo Avio Club di Scacchi) ci insegnava a giocare ero sempre orgogliosa dell’importante ruolo della regina.
Poi, per me scacchi significa guerra fredda e grandi sfide politiche durante la cortina di ferro quando i campioni americani e russi si sfidavano sul tavolo invece di lanciarsi bombe.
Chi non ricorda la partita del 1972 tra il russo Boris Spassky e l’americano Bobby Fischer? Sembrava che si dovesse definire le sorti del mondo! Eravamo tutti incollati alla televisione per sapere l’esito e sapere quale paese avrebbe avuto la supremazia intellettuale, e quindi politica, sull’altro.
Per la prima volta vinse un americano e il mondo fu salvo (così sembrava). Ma forse per paura di perdere questo primato, l’americano non concesse la rivincita morale partecipando ai campionati del mondo del 1975 e il russo Karpov vinse a tavolino.
Quando finalmente ci fu la rivincita tra i due giocatori Boris Spassky e Bobby Fischer erano passati venti anni, e anche questa partita divenne un caso politico.
Era il 1992 e la partita venne giocata tra Belgrado e Sveti Stefan durante la caduta della ex Jugoslavia. Gli Stati Uniti non diedero il permesso di giocare ma questa volta Bobby Fisher, che per 20 anni non aveva girovagato senza meta, ignorò l’ordine di Washington e per tutta risposta gli USA emisero un mandato di cattura firmato da George W. Bush.
Bobby Fisher vinse ancora ma quella sarebbe stata l’ultima sua partita e poi dovette esiliarsi dall’America.


Dopo questa grande emozione, devo ammettere che non sono mai stata una giocatrice ma vedevo i miei fratelli con il loro amico Fabio Solimena impratichirsi ed appassionarsi sempre di più a questo gioco.
E quando alcuni dei miei amici come Leo Camilli hanno iniziato ad impratichirsi sono stata molto felice di organizzare il primo torneo regionale da Donna Vittori ‘La mossa del cavallo’ (questo anno ci sarà la seconda edizione). Leo è poi diventato un maestro per bambini e questo anno ha promosso questa disciplina (chiamarlo gioco è riduttivo) fra i ragazzi delle scuole.
Ogni volta che entro alla Bottega del Vino trovo giocatori di scacchi che sono concentrati sulla loro partita e trovo anche Fabio Solimena, che per me è ancora il bambino che veniva a casa nostra per sfidare mio fratello. C’è un piccolo mondo che si muove attorno agli scacchi che insegnano a vincere ma anche a perdere.
“Leo è diventato scacchista quando ha imparato a perdere. Quando ha smesso di prendere personalmente le sconfitte sulla scacchiera ed è riuscito a vedere la bellezza della partita e l’arguzia delle mosse’, mi ha detto Fabio tutto orgoglioso del nuovo circolo di Colleferro. E anche del fatto che ogni tanto Leo riesce a batterlo.
Così sabato scorso è stato inaugurato il circolo scacchistico di Colleferro all’interno della sede dell’Avio Club dedicata agli appassionati di bocce. Il circolo è affiliato all’ASD Quattro Torri guidata dal maestro Marco Marcon che organizza tornei regionali, ed ha anche una fase agonistica che cura Maurizio Martino, altro amico da tanto tempo.
Ed io non potevo mancare. Mi farò la tessera ma non credo che imparerò a giocare.
Ma, mai dire mai!


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