
La stagione teatrale di Colleferro sta andando alla grande con un altro sold out e la fila al botteghino per vedere se qualcuno non si presentava. E si poteva anche intravedere la sottile gioia di chi aveva il privilegio di avere i biglietti e di avere la certezza di potersi goderle lo spettacolo dal suo posto.
Se continua così arriveremo al bagarinaggio!
Oppure potremo arrivare a dare più serate ad alcuni spettacoli come questo ‘L’Ispettore Generale’ tratto da una novella di Gogol, uno scrittore che non puoi dimenticare. Tutti lo ricordano per le Anime Morte, ma io preferisco il suo lato surrealista del racconto del Naso.
All’entrata sempre dei bellissimi giovani ad accoglierci per farci accomodare al posto assegnato. Talmente tanti ragazzi che Colleferro sembra sfidare le classifiche sulla percentuale giovanile nella società. D’altra parte, è di questa settimana la conferma sono ben 500 gli iscritti ai corsi di laurea di Colleferro.
Un altro sold out!

Ma veniamo allo spettacolo. Già la storia era intrigante, ma la bravura di Rocco Papaleo e di tutti gli altri attori ha trasformato l’evento in una memorabile serata invernale di intrattenimento culturale. Il pubblico ha gradito con applausi e risate a scena aperta che hanno reso ancora più frizzante lo spettacolo.
Rocco Papaleo faceva la parte del podestà furbetto, una figura ancora molto presente nella vita di ognuno di noi. La sua recitazione lo ha reso ancora più attuale e forse alcune delle risate erano anche risate amare.
C’è qualcosa nell’umorismo russo che non è mai banale. Non puoi soltanto apprezzare la confusione dei ruoli, alla fine c’è sempre una riflessione sulla vita che si fa largo fra la leggerezza delle risa.
Così anche i nostri sogni di infrangono nell’ultima scena. Anche noi ci ritroviamo un po’ sole quando svanisce il suo sogno di andare come una persona importante a San Pietroburgo e si ritrova a rimanere in questo ameno paesino della Siberia con le persone che rideranno di lui.
E la fine della storia con l’annuncio dell’arrivo del vero ispettore è un po’ la fine di una favola.
Arrivederci al 22 febbraio con un altro spettacolo che non vorrei perdere: Una giornata particolare scritto da Dario Fo e Franca Rame.

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