Successone per gli "Chef per Willy" all'istituto alberghiero di Fiuggi

La storia di Willy ha cambiato molti di noi e ci ha fatto scoprire qualcosa di assurdo.  Abbiamo pianto per questo ragazzo, ma anche per l’orribile violenza che ci circonda e per la ‘banalità del male’.

Willy è diventato un simbolo della lotta fra bene e male, un esempio per tutti i suoi ex compagni di scuola hanno deciso di omaggiare il suo ricordo festeggiando il suo compleanno.

E poiché era uno studente dell’istituto alberghiero di Fiuggi, è venuto naturale riunirsi e cucinare insieme per ricordarlo e onorare un amico davvero speciale. Il ricavato verrà devoluto in parte all’associazione “Insieme” di Alatri che aprirà un albergo sociale interamente gestito dai ragazzi con disabilità. Un’altra parte invece servirà per l’acquisto di divise per gli studenti che hanno difficoltà.

L’idea del pranzo di beneficienza in onore di Willy è partita dallo chef Samuele Chelucci che vive a Milano e, dopo essere passato per ristoranti stellati tra Parigi e Londra, oggi lavora presso il ristorante Pellico di Guido Paternollo.

Subito hanno aderito altri chef tra cui Michele Esposito, Matteo Fiorini, Edoardo Sperati ed altri chef che sono arrivati a Fiuggi da Barcellona, Parigi e da tutta Italia.

È nata una chat per definire tutto il progetto e per dare un senso alla vita. Per due mesi hanno lavorato definendo tutti i dettagli in modo maniacale, come i professionisti che sono diventati oggi.

La scuola ha aderito immediatamente. Una scuola da cui sono partiti grandi chef, mentre tanti altri si stanno ancora formando con i loro sogni da inseguire. L’istituto ha messo a disposizione le cucine e il grande salone di rappresentanza per il pranzo e anche tanti giovani alunni che erano emozionati per la loro prima uscita.

I ragazzi più grandi che facevano da mentori per i più giovani e al tavolo si alternavano mani esperte e mani tremanti, come quelle del piccolo quattordicenne che indossava la sua prima divisa. Una ‘brigata’, questo il termine che si usa fra ristoratori, dove ognuno era felice di mettere a disposizione il suo sapere per crescere insieme.

La preparazione ha riguardato ogni singolo aspetto, dalla ideazione del logo da parte di Alessandro Paniccia, anche lui un ex studente, fino al coinvolgimento di tante aziende del territorio fra cui anche la nostra di Donna Vittori (www.donnavittori.com).

Il menù è stato un omaggio alla doppia cultura di Willy con richiami ai piatti della tradizione di Capo Verde e alla famiglia che partecipava a questo atto d’amore verso la vita.

CANAPÈ: Aperitivi e canapes con prodotti del Presidio Slow Food

PANE DI NOSTRA PRODUZIONE

ENTRÈE: Mou al Worchestershire, funghi e brodo dashi al rosmarino

PRIMI: Bottoni di pasta all’uovo, stracotto di abbacchio, cicoria e brodo campoverdiano

Riso, vin brulè di Cesanese, fonduta al pecorino e ginepro, zenzero e castagne

SECONDO: Gamberi, fagioli all’uccelletto, salsiccia di calamaro ‘alla pizzaziola’ con fondo Bouillabaisse e pane al pomodoro

PRE-DESSERT: Pannacotta al finocchietto selvatico, gelato allo yogurt, crumble ed olio EVO di Donna Vittori

DOLCE: Dolce di Matteo Mascolo Dolcemascolo petit four

E ogni portata del menù era abbinata ad un vino particolare: una Falanghina del Sannio di Cantine De Cicco, ed il Rosè de l'Avventura, Rosato del Frusinate IGT,  con gli aperitivi, il primo piatto con una barbera sempre di Cantine de Cicco di Benevento, il risotto con il Picchiatello un cesanese del Piglio DOCG de L’Avventura e, per chiudere, il secondo con Zi’ Tore un lecinaro di Palazzo Tronconi di Arce.

Grazie a Francesca Litta e alla Condotta Territori del Cesanese di Slow Food, sono stati utilizzati tutti i migliori prodotti del nostro territorio. Ognuno ha contribuito alla riuscita dell’evento secondo la sua possibilità.

In omaggio al nostro territorio così ricco oliveti, oltre che del famoso cesanese, Samuele ha deciso di mettere un piattino con una bottiglietta di olio EVO di rosciola prodotto da Donna Vittori. Una scelta da grande chef ma anche un richiamo a tutta la tradizione mediterranea dove l’arrivo dei commensali è subito celebrato con pane e un piattino con olio extravergine locale.  

Una grande soddisfazione l’apprezzamento degli ospiti e degli chef per l’olio extravergine Donna Vittori con cui siamo tutti tornati bambini intingendo un fantastico pane in questo oro verde, l’olio di Paliano.

Alcune gocce di olio sono state poi utilizzate perfino sopra il pre-dessert, la panna cotta al finocchietto selvatico, gelato allo yogurt e crumble. Abbinamento audace per un piatto che ha riscosso un successo strepitoso.

Il pranzo è terminato con alcuni discorsi da parte della dirigente della scuola, che ha consegnato un diploma ai genitori di Willy, di Samuele Chelucci, dell’assessore Eleonora Campoli di Paliano e della mamma di Willy.

La mamma ha parlato solo di amore. Amore per la vita e per i sogni che ognuno ha nel proprio cuore. Una voce flebile ancora rotta dalle emozioni di una donna che è stata capace di trasformare un immenso dolore in un amore senza confini per la vita.

Ognuno di noi ha pianto mentre ci chiedevamo se saremo stati capaci di dare un senso ai dolori della vita imparando a trasmettere amore.

E dopo la foto ricordo con tutti i ragazzi, chef e studenti sono andati tutti in cucina a pulire insieme. Un’altra grande lezione di umiltà e di poesia.

E dai racconti di Samuele, abbiamo capito che questo pranzo è stato solo un primo passo e che il ricordo di Willy darà altri frutti.

Ad majora! Noi ci saremo con l’olio, e forse anche con il vino.