Scopriamo l'Asia con il viaggio di Alessia
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Tappa 5: il viaggio di una nomade digitale: Cina anima mia!

Scopriamo l'Asia con Alessia

Siamo arrivati alla quinta tappa del mio viaggio da nomade digitale, quella che per me è la più emozionante: la Cina!

Abbiamo preso un aereo da Chiang Mai che ci ha portato direttamente a Kunming, il capoluogo della provincia dello Yunnan, nel sud della Cina a confine con Laos e Vietnam.

Il viaggio è andato liscio: solo un’ora e mezza di volo ma l’emozione di tornare nel paese del dragone dopo tanti anni mi ha tenuta sveglia tutta la notte! Non riuscivo a smettere di immaginare come sarebbe stata Kunming, i cambiamenti e le modernizzazioni che la Cina ha vissuto negli ultimi 10 anni... Ed infatti è cambiata tantissimo!

Una delle cose che mi ha davvero lasciato a bocca aperta è che si paga tutto con una app, WeChat Pay o Alipay. Addio contanti, addio bancomat, addio code agli ATM! Basta collegare le carte a queste app e pagare diventa un gioco da ragazzi. In queste due settimane non abbiamo mai dovuto preoccuparci di prelevare, controllare il budget o calcolare il resto.

Se hai uno smartphone, sei a posto!

Un’altra cosa che ci ha “colpito” (letteralmente) è stato il freddo. Eravamo abituati ai 32 gradi della Thailandia e, all’improvviso, ci siamo ritrovati a 5 gradi! Per fortuna, però, ci eravamo preparati a Chiang Mai con uno shopping folle di vestiti pesanti: pile, pantaloni a doppio strato e cappelli di lana.

Vi dico solo che eravamo coperti come se stessimo per affrontare una spedizione sull’Himalaya!

Tralasciando il congelamento, Kunming è stata una bellissima sorpresa. Il suo centro storico sembra un parco a tema, con edifici che raccontano la storia delle tante minoranze etniche che abitano questa provincia.

La nostra gita più spettacolare è stata alla Stone Forest: una vera e propria foresta di pietre! Ci siamo persi nei suoi vicoli rocciosi, ammirando la maestosità di questo luogo surreale, che non ci stupisce essere Patrimonio UNESCO.

Dopo Kunming, ci siamo spostati a Lijiang e Dali, due cittadine che tanto “-ine” non sono: Lijiang ha più di un milione di abitanti! Il suo centro storico, anch’esso Patrimonio UNESCO, è un incanto. Immaginate piccoli fiumiciattoli che scorrono tra vicoli acciottolati, negozietti pieni di tè Pu’er (tipico di questa zona), tortine alle rose da leccarsi i baffi e un’architettura tradizionale cinese che, di notte, si illumina di lanterne e lucine. Sembrava di stare in una fiaba.

La tappa successiva a Dali ci ha poi regalato un pomeriggio indimenticabile sul Lago Erhai, a bordo di un motorino elettrico che sembrava uscito da un cartone animato. La vista del lago con le montagne che lo circondano è stata una delle più suggestive del viaggio.

Infine, da qui abbiamo affrontato “il viaggio della speranza” per raggiungere le famose terrazze di riso di Yuanyang, altro Patrimonio UNESCO. Ed infatti la Cina è il secondo Paese al mondo per numero di siti UNESCO registrati, seconda solo alla nostra amata Italia. Vi dico che il percorso prevedeva 1 treno, 1 pullman e 1 minivan, per un totale di 10 ore di viaggio!

Ma ne è valsa la pena.

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Lo spettacolo che ci siamo trovati davanti ci ha lasciati senza parole: infinite terrazze che riflettevano il cielo come specchi (anche se c’era la nebbia) rendevano tutto ancora più suggestivo. Abbiamo avuto la sensazione di trovarci in una favola: i monti, i terrazzamenti, la nebbia che avvolgeva tutto… un paesaggio che non dimenticherò mai.

Una piccola “disavventura” ci ha fatto ridere tantissimo: sono caduta in uno stagno proprio di fronte all’hotel! La superficie era coperta da un’alga infestante che sembrava un prato… e ci sono cascata con tutte le scarpe! La nonnetta del proprietario, che era abituata a scene simili, è scoppiata a ridere insieme a noi e ci ha persino aiutato a far asciugare le scarpe con un dispositivo riscaldante. Solo qui, nella “fabbrica del mondo”, puoi trovare queste soluzioni così pratiche e geniali!

Parlando invece del lato digital, in Cina ci si deve andare attrezzati di quante più VPN possibili nel telefono e nel pc. Noi ne avevamo scaricate sei, di cui due avevamo già pagato un mese di abbonamento per stare sicuri che almeno una ci funzionasse.

In Cina c’è il Great Firewall, ovvero non si possono usare Google, Youtube, Facebook, Instagram e altri social e browser occidentali: tutti sono censurati dal governo. Ma per fortuna con la VPN siamo sempre riusciti a lavorare e a fare le call settimanali con i nostri clienti. Tutto è bene quel che finisce bene!

La Cina non è stata un addio, ma solo un arrivederci. Abbiamo già pianificato di tornarci l’anno prossimo, e io non vedo l’ora. Ma intanto il nostro viaggio continua… prossima fermata, il Laos (con mille altre avventure da raccontarvi)!

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Scritto da
Alessia Di Donna

Alessia Di Donna è una Meta Ads e Google Ads Specialist Freelance, con una forte passione per il marketing digitale e il mondo orientale. Ha conseguito una laurea magistrale in Lingua e Civiltà...

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