Ho sempre subìto il fascino dell'altrove, sin da bambino restavo incantato a leggere e a guardare le storie del grande Walter Bonatti.
Lo avevo scoperto per caso all'interno di alcuni inserti di un settimanale dell'epoca e ne restai fulminato.
Con gli stessi pantaloni di velluto marrone alla zuava ed una maglia rossa lo vedevo ora sul Ruwenzori ora sul Kilimangiaro per finire poi in Amazzonia o in Himalaya.
Ed io sognavo di diventare anch'io un esploratore non solo per visitare luoghi remoti ma per assaporare quei silenzi pieni ed avvolgenti che solo un viaggio in solitaria può darti.
Poi, crescendo, ho finito per fare un lavoro diverso dall'esploratore ma ho continuato a coltivare quel sogno e quella passione e la vita mi ha regalato la possibilità di viaggiare tanto e così ho potuto finalmente sentire quei silenzi avvolgenti che mi hanno aiutato a diventare la persona che sono adesso.
Purtroppo però è arrivato il Covid col suo carico di dolore e morte e per chi come me soffre di "Wanderlust" sono tempi ancora più duri.
[caption id="attachment_117037" align="center-block" width="960"] Mussomeli by Arturo Di Simone[/caption]
In attesa, quindi, di tempi migliori ho pensato che nella mia bella Sicilia e nella mia bella Mussomeli avrei potuto concedermi una piccola avventura a km zero.
E così il 4 maggio, primo giorno della fase 2 del lockdown, ho indossato gli amati scarponi da trekking e ho raggiunto uno dei posti più carichi di suggestioni che conosca: il centro storico medievale della cittadina in cui vivo.
[caption id="attachment_117031" align="center-block" width="960"] Mussomeli by Arturo Di Simone[/caption]
È una sorta di Medina, un dedalo di viuzze che scende giù dolcemente dal quartiere della cinquecentesca chiesa Madre fino al quartiere di San Giovanni.
Sono quartieri poco abitati e i segni dell'abbandono sono evidenti ma si respira una bellezza direi primordiale.
Tutto diventa slow, il tempo non esiste più e le vecchie pietre dei muri e dei basolati sembrano respirare e puoi sentirne la voce.
Sì, le pietre parlano e se apri il cuore ti raccontano la storia, tanta storia che da qui è passata.
Puoi vedere la vita che una volta qui scorreva lentamente. Puoi vedere il sudore e le rughe sui visi dei contadini e puoi sentire l'allegro vocio dei bambini.
[caption id="attachment_117040" align="pull-left" width="199"] Mussomeli by Arturo Di Simone[/caption]
Puoi vedere la partenza dei disperati che con la valigia di cartone lasciavano la propria casa ed il loro cuore per cercar fortuna in terre lontane.
E allora sento l'aria che entra nei polmoni, sento il cuore che batte e se chiudo gli occhi sfumo lentamente le immagini del passato ed inizio a vedere in una sorta di rendering il futuro che mi auguro possa animare queste stradine e questi vicoli. Vedo un quartiere abitato, fiori alle finestre, botteghe artigianali, piccoli negozietti, gente che passeggia e vedo turisti che col passo lento dei viaggiatori attraversano queste stradine intrattenendosi con la gente del luogo.
[caption id="attachment_117043" align="center-block" width="799"] Mussomeli by Arturo Di Simone[/caption]
Sì, è questo il futuro che immagino, rigenerazione urbana, ospitalità diffusa, home restaurant e turismo esperienziale.
I nostri borghi sono scrigni preziosi, racchiudono il nostro passato e aspettano solo di diventare il nostro futuro, ne sono convinto.
#celafaremo
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