Bellegra terra degli Equi o degli Ernici Foto by Lilia Cera
Bellegra terra degli Equi o degli Ernici Foto by Lilia Cera

Bellegra, terra degli Equi o degli Ernici?

Poco si conosce della storia prima dei Romani, non ci sono documenti scritti ma resta qualche traccia di antiche rovine e soprattutto storie e leggende che hanno plasmato lo spirito delle persone del posto.

Le testimonianze a Bellegra si ritrovano nelle mura ciclopiche (o poligonali) e nelle leggende che riguardano soprattutto il conflitto con i Romani.

Bellegra sorge sulla cima del Monte Celeste, si erge tra la valle del fiume Aniene e la valle del fiume Sacco, e gradualmente si innalza fino ad 815mt slm. Monte Celeste è al centro di un immenso anfiteatro di monti: a nord i Monti Ruffi, poi l’arco montuoso prosegue con i Monti Carseolari ed i Simbruini, a sud i Monti Ernici, ad ovest i Monti Lepini e, dopo la stretta zona pianeggiante anticamente percorsa dalla via Latina, troviamo i Monti Prenestini che chiudono l’immenso anfiteatro che fa di Bellegra “la città dei panorami”.

Da diversi punti di osservazione si vedono 40 paesi arrivando fino all’azzurro del Mar Tirreno. Il panorama che si apre intorno a Bellegra è vasto, vario e splendido in ogni stagione dell’anno con vaste pianure, ridenti colli, austeri monti dai molteplici colori e forme e numerosi paesi, che durante il giorno ricordano le vicende del passato e nelle ore notturne sembrano costellazioni luminose.

“Civitella sorge su un alto monte, ma il suo aspetto è così bello ed elegante che piace anche a chi non lo voglia” (Vincenzo Maria Ronconi 1791). 

Civitella era il nome di Bellegra prima del 1880 e possiamo affermare che l’antica Civitella esisteva già nel VI secolo AC e forse aveva avuto origini più remote. Lo storico Tito Livio narra che “Cneo Marcio Coriolano” la espugnò prima di marciare contro Roma.

Un’altra conferma della sua lunga storia la abbiamo dai consistenti avanzi di mura poligonali di I Tipo. Vitella non fu fondata dai romani, si pensa agli Equi, ma dalle fonti storiche a disposizione, è impossibile indicare con certezza il popolo che gli ha dato i natali, e si può ritenere probabile che sia stata fondata dagli Ernici.

Perché Coriolano dopo l’occupazione non la riconsegnò agli Equi? e perché la maestosità delle mura poligonali presentano analogie con quelle degli Ernici e la fanno entrare di diritto nella terra dei Ciclopi?

L’area fra Lazio e Abruzzo era abitata dagli Equi e questo non era sopportabile dai romani durante la loro fase di conquista iniziata ancora con la monarchia dei famosi 7 re di Roma.

Nelle lotte fra Equi e Romani, nel 360 Vitellia (Bellegra) fu espugnata dagli Equi nel 360 (Tito Livio XXIX) e gli abitanti fuggirono in massa a Roma. “Gli Equi si impadronirono di Vitellia, colonia romana, essendo però l’occupazione avvenuta di notte per tradimento, la maggior parte dei coloni ebbe la possibilità di fuggire dalla parte opposta della città e di raggiungere Roma” (Tito Livio XXXIX).

Vitellia divenne definitivamente territorio Romano intorno al 491 AC all’epoca della disfatta subita dagli Ernici per opera dei Romani. La zona fu affidata al console L. Lucrezio il quale con il suo esercito sconfisse i nemici in campo aperto e tornò vincitore a Roma. Il fatto che la Repubblica Romana affidasse la zona al console sta a dimostrare l’importanza della città di Vitellia. In seguito i Vitelli vollero assumersi il compito di difendere Vitellia.

I panorami e le storie di questa fiera belligeranza contro l’usurpatore hanno caratterizzato la vita di tutti i Bellegrani fino ai giorni nostri e questi tratti si possono trovare nel carattere di persone fiere che guardano lontano, che sanno aspettare avendo una propria chiara strategia sul loro destino.


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