Gli artigiani di Burgio, il meglio della Sicilia

Gli artigiani di Burgio, il meglio della Sicilia

È un fresco pomeriggio di inizio agosto. Seduta davanti al mio pc, cerco un’idea per organizzare un nuovo itinerario di visita in occasione della giornata programmata a Burgio per l’indomani da un gruppo di trapanesi.
Mentre osservo la mappa urbana con le strette e tortuose viuzze e gli angusti vicoli, mi rendo conto che questo piccolo paese di nemmeno 3.000 abitanti offre molto più di quello che riesce a contenere.
Per vari anni ho vissuto non lontano da Burgio, precisamente ad Agrigento, e mi ricordo che i primi tempi quando mi chiedevano la mia provenienza rispondevo con voce timida e insicura, ansiosa della reazione dei miei interlocutori che in tono sbigottito e presuntuoso:

“E dove si trova? Sicuramente sarà immerso nel selvaggio entroterra, lontano dalla civiltà!”.


Mi sono serviti pochi anni prima che all’ennesima domanda “da dove vieni?” rispondessi con orgoglioso spirito patriottico:

“da Burgio, un piccolo paese dell’entroterra agrigentino non molto distante da Sciacca e famoso, tra le altre cose, per il suo secolare artigianato artistico rappresentato dalle botteghe di ceramica, dalla fonderia di campane e dalla lavorazione della pietra”.


Un borgo dalle misteriose origini medievali che si incastona nelle due colline di argilla e di pietra calcarea. Proprio come una pietra preziosa si adagia perfettamente all’interno della sua montatura.
Un borgo che stupisce il visitatore che non sa mai cosa vedere prima tra le botteghe ceramiche, la fonderia cinquecentesca di campane, i laboratori di scultura, le innumerevoli chiese decorate in diversi stili, i tre musei (della ceramica, delle mummie e del venerabile Andrea da Burgio), il castello medievale.
Fonderia Virgadamo
Per non dire altro. Se la visita coincide con particolari momenti dell’anno in corrispondenza di alcune manifestazioni, religiose e non, alle quali i Burgitani sono molto legati: la Settimana Santa, il pellegrinaggio del Crocifisso di Rifesi, gli eventi dell’estate, la festa di San Giuseppe o il “Presepinfesta”.
Chiesa di San Giuseppe A così tante cose da visitare e da vivere corrispondono altrettante eccellenze da gustare: dall’olio d’oliva e dalle arance al tartufo e alle fragoline.
E tanti sono i piatti della tradizione che annualmente scandiscono le numerose ricorrenze burgitane come la grabruscia, i taralli, i cuddrureddra cu i ficu, i vucciddrate, la froscia di ricotta, la pasta a’ milanisa. Solo per citarne alcuni.
Dulcis in fundo il nostro bosco, nell’area dei Monti Sicani, scrigno di una diversificata e originale flora e fauna. Le sue insenature offrono l’alloggio perfetto allo scorrere infinito delle acque del fiume Sosio, così chiamato il tratto iniziale del Verdura, meta preferita di ripetuti acqua-trekking estivi.
Tutto questo è concentrato nello spazio di poco più di 40 km2 eppure non basterebbero fiumi e fiumi di inchiostro (per usare un’espressione ormai desueta) per descrivere le bellezze storiche, architettoniche, artistiche, artigianali, enogastronomiche e della tradizione che rendono a buon merito questo piccolo paese dell’entroterra agrigentino la perla dei Monti Sicani.

Un borgo più da vivere che da raccontare!
 


Scritto da
Betty Scaglione Cimò

Ex insegnante di storia dell'arte. Docente alla For.Com. Da un ventennio impegnata nell'immobiliare internazionale per la promozione della Sicilia ed in particolare per la rinascita dei piccoli...

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