Sciacca e la storia dell’inaspettato dirigibile Dixmude

Sciacca e la storia dell’inaspettato dirigibile Dixmude

Nel 2015 abbiamo avuto la gioia di visitare Sciacca, nella punta orientale della Sicilia. Un posto che ci ha sorpreso con alcune storie inaspettate
Eravamo venuti per assistere al matrimonio di una nostra nipote, che dal lontano Messico era arrivata a Sciacca per sposare un Saccense (nome dato agli abitanti di Sciacca).
Durante il nostro soggiorno ci è piaciuto molto l’amabilità della gente del posto. Passeggiando per le strade abbiamo goduto la bellezza architettonica della città e la vista del porto dalla piazza.
Per non parlare delle sue chiese: Basilica Madonna del Soccorso, Basilica San Calogero al Monte, San Nicolò la Latina e la Chiesa delle Giummarre dove abbiamo visto il busto del comandante del dirigibile Francese Dixmude…
Dixmunde, che strano nome e che strano luogo per una statua.
Chiediamo informazioni e Angela, la titolare del Garibaldi Relais dove alloggiavamo, ci racconta la storia di Jean Du Plessis.
Il Dixmude era un dirigibile tedesco della classe Zeppelin, costruiti per andare a bombardare New York.
Il dirigibile poi era passato alla Francia come parte del pagamento dei danni della prima guerra mondiale. Con questo passaggio era stato ribattezzato col nome del villaggio belga Diksmude che era stato lo scenario di una battaglia del 1914.
Di ritorno dalla Tunisia, l'aeromobile fu colpito nel viaggio da un fulmine e precipitò nel Mediterraneo al largo di Sciacca. Nella sciagura perirono 50 uomini d'equipaggio.

Era la notte del 21 dicembre 1923 e Padre Arena fu il primo a riconoscere il corpo del comandante, il conte Jean du Plessis de Grenèdan.


Venne recuperato da pescatori saccensi cinque giorni dopo il disastro e, nella tasca del comandante, venne trovato un biglietto che fa apparire tutto come un miracolo.
Il comandante si rivolgeva alla Madonna con la preghiera che in caso di morte il suo corpo non fosse mangiato dai pesci.
Il sacerdote instaurò rapporti di amicizia con le autorità francesi, e con le famiglie
delle vittime, e fece erigere una colonna votiva al Viale delle Terme con in cima la madonna di Notre Dame de Fourviere.
Abbiamo scoperto una città ricca di storia e aneddoti che sicuramente hanno arricchito il nostro soggiorno.
Ma non vogliamo dimenticare di menzionale la cucina locale che merita attenzione e rende piacevole il soggiorno… quello che ci è piaciuto di più sono stati i cannoli, le pizze, i gelati e i salumi.
È importante ricordare che Sciacca è vicina a posti meravigliosi come Agrigento, Selinunte, Monreale e la città di Palermo.
Veramente è stata una esperienza indimenticabile e che ci ha fatto ritornate due anni dopo.
Vogliamo ringraziare a Angela de Michele, il Signore Gulino e la famiglia Segreto per la loro ospitalità, e spero presto di nuovo a Sciacca.
 


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