2016 sett Cina Gulistan 25
2016 sett Cina Gulistan 25

Il Premio dell’Amicizia del Governo Cinese a Bruno Grassetti

Una vita intensa da pioniere e da protagonista, esplorando strade nuove e aprendole agli altri, si potrebbe scrivere un libro ma per sintetizzare la vita di Bruno Grassetti è meglio cominciare al contrario.

Oggi Bruno ha aperto una nuova società di consulenza in Cina e una nuova associazione culturale per progetti con controparti cinesi e sta vivendo un picco di creatività e fermento culturale da quando nel 2014 ha ricevuto il Premio dell’Amicizia direttamente dal Governo Cinese in una cerimonia che si è svolta nel Palazzo del Popolo a Pechino.

Bruno è arrivato a piazza Tienanmen, invitato dal governo cinese, ha salito le imponenti scalinate del palazzo che è la sede di rappresentanza del governo e ha ricevuto una medaglia direttamente dalle mani di Ma Kai, Vice Primo Ministro del governo cinese insieme ad altre 100 personalità del mondo premiate per la loro collaborazione attiva e propositiva con la Cina in campo scientifico e culturale.

Di solito sono 50 personalità, ma nel 2014 la Cina festeggiava il 65° Anniversario della fondazione della Repubblica Popolare e quindi i festeggiati stranieri sono stati 100.

Bruno ha iniziato il primo dei suoi 42 viaggi in Cina come delegato di un comitato dell’ONU dedicato allo sviluppo della scienza e della tecnologia nei Paesi in Via di Sviluppo, UNCSTD.

Siamo nel 1983 e Bruno è già un ingegnere di successo e insegna Modelli Matematici per la Pianificazione Economica alla Università Sapienza di Roma. Dopo si occuperà di Analisi dei

Sistemi alla LUISS e infine di Ricerca Operativa alla prestigiosa Scuola di Management dell’IRI.

“Era arrivato all’università per meriti: era l’unico ingegnere che aveva esperienza diretta nella applicazione di modelli matematici nell’industria petrolifera prima e nella ingegneria ambientale dopo. Lui li metteva a punto e li utilizzava nel lavoro mentre in Italia ancora pochi li conoscevano. I giovani ingegneri dovevano essere all’avanguardia e le università avevano bisogno di lui.”

Direi che questa è veramente l’essenza della sua vita: un pragmatismo da ingegnere utilizzato per creare situazioni che portino benessere a molti. Bruno si è sempre mosso in imprese private ma con la mission di essere di supporto alle scelte governative o allo sviluppo internazionale.

Nel 1971 fonda l’ISIS-Istituto di Studi per la Informatica e i Sistemi, che è ancora operativo e elabora studi per la Comunità Europea. Nel 1978 crea l’Istituto di Cultura Industriale e apre una sede all’interno del Parco La Selva di Paliano, dove lo incontro qualche anno più tardi come vicino di ufficio. Ad un certo punto era così attivo e di successo che vi lavoravano 32 persone!

Era inevitabile che Bruno arrivasse ad essere di supporto anche al Ministro della Ricerca Scientifica e che grazie alle sue esperienze internazionali fosse segnalato come il rappresentante per l’Italia al Comitato STD dell’UNDP.

Torniamo alla Cina, al 1984 e al suo primo viaggio in questo paese molto diverso da quello di oggi. Una Cina che si stava risollevando dopo la svolta di Deng Xiao Ping e che era in cerca di sviluppare la Scienza e la Tecnologia anche grazie al trasferimento di tecnologie dal resto del mondo.

In modo pragmatico, da vero ingegnere, Bruno inizia dall’essenziale e favorisce la nascita dell’Istituto Nazionale per le Tecnologie Alimentari in Cina insieme ai professori Peri e Cantarelli dell’Università Statale di Milano. Apre quindi una sede a Canton con Maria Omodeo, in piena attività fino al 1989, anno della crisi di Tiananmen!

“In tutte le missioni che ho organizzato a partire da 1985 ad oggi (circa una ventina) ho sempre cercato di far cooperare istituzioni pubbliche e private italiane di eccellenza con controparti cinesi per gettare le basi di uno sviluppo duraturo e sostenibile. Ad esempio, nel 2002 ha organizzato a Tianjin la “Prima Settimana dello Stile di Vita Italiano” insieme a 42 imprenditori del Lazio. Un evento in collaborazione con Ambasciata di Italia, Istituto di Cultura, ICE e Camera di Commercio di Roma e che ha segnato una svolta nelle relazioni culturali tra Italia e Cina. “

In seguito ha promosso progetti di cooperazione tra Area di Ricerca di Trieste e la Beijing Development Area, la Fondazione Torino Wireless, la Scuola di Ingegneria Spaziale di Roma e altri ancora sempre mettendo la cultura come primo valore per creare cooperazione internazionale e sviluppo.

Nel 2015 è stato invitato dal governo cinese a tenere un ciclo di conferenze a Pechino, Tianjin e Chongqing nelle quali, basandosi sul fatto che i primi due posti del Patrimonio Culturale della Umanità sono assegnati da UNESCO all’Italia e alla Cina, ha proposto di organizzare incontri di creatività, di formazione e di progettualità tra giovani italiani e cinesi per nuove iniziative imprenditoriali sia in Italia che in Cina.

“La cultura è alla base del rispetto, ti fa scegliere le eccellenze e non ti fa coinvolgere nella mediocrità e nel desiderio di speculazione. Il sapere e la conoscenza sono la base per l’evoluzione e, vorrei aggiungere, per una felicità profonda e non superficiale.”

Nel 2016 con l’Associazione Forum Culturalia ha preso parte a Pechino al Primo Incontro sulla Cultura Digitale promuovendo un accordo sulla creazione di Musei Digitali con il Zhougguanchun Digital Culture Relics Industry Alliance.

Nel 2017, con la ICID “International Consulting for Innovation and Development” da lui fondata insieme a Caterina Russo, sinologa ed “Executive Director” per la Cina, ha avviato una collaborazione con la Port Authority di Qingdao per la progettazione di un Villaggio Italia a Qingdao.

Insomma alle soglie dei suoi 80 anni, ne vedremo ancora delle belle!


Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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