La città di Roma, caso unico al mondo, è sempre stata abitata per oltre 2700 anni, e i suoi monumenti sono stati nei secoli riutilizzati più volte ed adattati a diverse situazioni.
L’esempio più antico sono gli obelischi egizi, portati a Roma durante l’Impero, crollati per invasioni e terremoti, recuperati e rialzati nel ‘500 e nel ‘600 per abbellire le piazze.
L’obelisco di San Giovanni ha avuto molte vite nei suoi 3500 anni d’età.
A partire dal tempo di Costantino si iniziò a recuperare statue e colonne da edifici precedenti per abbellire i monumenti dell’epoca.
Ad esempio nel 315 d.C., quando il Senato decise di erigere un Arco di Trionfo in onore dell'Imperatore Costantino, vennero recuperate statue e bassorilievi da edifici del tempo di Traiano e di Adriano. Quindi già vecchi di 200 anni.
I primi cristiani per edificare le loro chiese presero le colonne ed i marmi dagli edifici imperiali abbandonati.
Dal 392 d.C., con i decreti di Teodosio il Cristianesimo diventò obbligatorio e venne sancita la possibilità di distruggere i templi pagani, o di trasformarli in chiese cristiane.
Anche se fino al 750 la Chiesa non ebbe il potere civile e quello giudiziario, che rimasero competenza dello Stato.
Fino dall’Alto Medioevo, molte fortificazioni vennero edificate su tombe e ruderi dell’antica città, come fecero i Caetani che edificarono la loro fortezza utilizzando la Tomba di Cecilia Metella, a via Appia.
I Cavalieri di Rodi, poi di Malta, costruirono il loro Palazzo nel Foro Romano sui resti dei Mercati di Traiano.
Invece la Chiesa di San Lorenzo in Miranda nel Foro Romano è stata edificata all’interno del Tempio di Antonino e Faustina, mantenendo il colonnato esterno.
Castel Sant’Angelo venne edificato sul Mausoleo di Adriano.
Un esempio clamoroso di riutilizzo di un antico edificio è il Teatro di Marcello.
Intorno all'anno 15 prima di Cristo, Giulio Cesare aveva fatto costruire un grande teatro per dedicarlo al nipote Marcello.
A Roma a quella data c'era solo il Teatro di Pompeo, del 55 a.C.
Il Teatro di Marcello aveva 15.000 posti e tre ordini di arcate, funzionò fino al 420 d.C., poi fu abbandonato per secoli.
Intorno al 1350 i Savelli costruirono sui ruderi, da cui erano stati sottratti marmi e statue, la loro fortezza.
La fortezza divenne un palazzo acquistato nel Settecento dagli Orsini.
Dal 1926 al 1932, quando venne aperta la via del Mare e demolito il quartiere circostante, il teatro venne restaurato, fu tolta la terra che aveva coperto la base, furono tolte le botteghe e furono ricostruiti alcuni archi del secondo livello.
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