Marcia, Town Ambassador di Gavignano
Marcia, Town Ambassador di Gavignano

Dalle investigazioni a Copacabana a quelle a Gavignano

Quando il sindaco Ivan Ferrari ha scelto Marcia Jeronimo Camillo Alves come il Town Ambassador di Gavignano sono rimasta sorpresa. E’ la prima brasiliana ed ero molto curiosa di conoscerla, così sono andata a trovarla per conoscerla di persona. Per me i brasiliani sono le persone che mi hanno aiutato con mio marito malato e li ho sempre trovati molto professionali e con un cuore grandissimo.

Così in una giornata nuvolosa arrivo a Gavignano, il paese della pietra dove tutte le case e le strade sono in pietra: uno dei borghi più intriganti della Valle del Sacco.

Mi apre una donna di classe dal portamento solare ma che si capiva stesse rapidamente analizzando tutto: ”facevo la poliziotta, ero un capitano della polizia di Rio de Janeiro e facevo indagini. Quando il presidente del Brasile o altri ministri venivano a Rio, io ero nella scorta e spesso la organizzavo”.

E il marito Danilo Martinozzi mi mostra subito un video di un servizio televisivo in cui si vede il presidente Lula e Marcia nel suo lavoro di capo del servizio di protezione.

Mi è subito chiaro che ho di fronte una persona speciale e sono talmente incuriosita che la tempesto di domane e riempio un intero quaderno di appunti.

 

Marcia dal brasile, Town Ambassador  di Gavignano

Marcia che scorta il presidente Lula

Marcia che scorta il presidente Lula

Marcia viene da una delle favelas e il padre poliziotto ha sempre voluto che studiasse per uscire dalla povertà. Poi un giorno, nel 1982, è arrivato di corsa a casa per dire che il Brasile aveva cambiato la legge e che ora anche le donne potevano entrare in polizia. Così Marcia partecipa al primo concorso dove 3000 donne cercavano di ottenere uno dei 182 posti disponibili, e ottiene di diventare fra le prime donne poliziotto del Brasile.

“Quando andavo a pattugliare le favelas mi dovevo coprire per non farmi riconoscere. Poi il lavoro sul campo e lo studio mi hanno portato a conquistare i gradi di capo, sergente, tenente ed infine capitano”.

Le chiedo se ha mai avuto paura perché in alcune zone del paese la violenza è presente in modo evidente e mi racconta alcuni episodi. Mi dice che si riconosce la paura perché dopo si sente uno strano sapore in bocca, come di sangue.

La sua vita era felice in Brasile, la casa a Capocabana, un figlio che oggi lavora come fotografo di dive e personaggi famosi del Brasile, la pensione dopo 30 anni di lavoro in polizia e poi il ruolo di modella over 60. Non pensava proprio che in un chioschetto avrebbe conosciuto suo marito Danilo e la sua vita sarebbe cambiata così radicalmente.

A questo punto la domanda classica su Gavignano, mi sento quasi banale: “quando sono arrivata in Italia non riuscivo a stare senza fare niente e ho cominciato ad investigare sul mio passato perché sapevo che avevo un nonno italiano. Ho fatto 2 anni di ricerche. Molti degli italiani che arrivavano in Brasile hanno avuto il nome storpiato nel registro di arrivo e per rintracciare le loro radici bisogna leggere moltissimi registri fino a capire la storpiatura e ritrovare il filo logico”.

... le indagini di Marzia sui Registri

Registro Anagrafe Brasiliano
I registri dell'anagrafe brasiliana

E per una investigatrice, questo lavoro le proprio piace e così nel suo caso ha ritrovato le sue origini in Casola Valsegno in Emilia Romagna: è andata a visitare il paese, è stata ricevuta dal sindaco e ha ritrovato tanti altri parenti sparsi per il mondo. Ora fa parte di un gruppo che promuove Casola Valsegno.

“A quel tempo avevo chiesto aiuto ad un avvocato brasiliano, ma oggi le persone si rivolgono direttamente a me. La ricerca delle proprie radici è un fenomeno molto forte in Brasile: alcuni lo fanno solo per conoscere la propria storia, molti altri per dare una doppia cittadinanza ai figli e renderli ancora più cittadini del mondo”.

Quando deve fare una ricerca per qualcuno arriva a leggere almeno 10.000 nomi in registri scritti a mano con calligrafie del passato. Ma questo le ricorda il lavoro in polizia e per lei è un modo intrigante di mettere a frutto la sua esperienza di ex investigatrice.

E Gavignano le piace in modo particolare e già lo promuove in modo attivo. In una scuola in Brasile i bambini hanno preso delle foto di Gavignano e hanno fatto dei disegni che poi ha portato al sindaco. Un colonnello della polizia ha soggiornato tre mesi in questo borgo e la lista di persone che vogliono venire a vedere l’Italia e stare qualche giorno in questo borgo è veramente lunga.

Praticamente Marcia era già un Town Ambassador del suo paese ma non lo sapeva. Ed ora non vediamo l’ora di averla ancora più attiva perché c’è una piccola comunità di Gavignano in Brasile e una negli Stati Uniti che aspettano solo che lei li ritrovi.

E questo lo potrà fare per tutti i comuni dei Monti Lepini. Forza Marcia, sei una forza della natura!

il Sindaco di Gavignano e i disegni
i disegni dei bambini brasiliani di Gavignano

Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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