Fra i comuni della provincia di Roma, Carpineto Romano è quello dalle dinamiche migratorie più complesse. Negli anni si sono stabilite intere comunità a Sydney in Australia e a Montreal ed Ottawa in Canada.
Mio cognato dice sempre che quando sul suo giornale pubblica un articolo su Carpineto, i primi a leggerlo sono gli australiani. Questa sua storia rende perfettamente il significato dell’attaccamento alle origini e alle radici.
Ed è per questo che Carpineto Romano non poteva mancare nel progetto dei Town Ambassador dell’Area Metropolitana di Roma Capitale. E quasi all’unanimità mi hanno indicato il nome di Fiorella Lepre come una persona che si spende continuamente per mantenere vivi e rinsaldare i legami fra la comunità italiana e quella australiana.
Fiorella è nata a Carpineto dove ha vissuto fino all’età di 8 anni quando tutta la famiglia si è riunita con il padre che era già andato a lavorare in Australia. Il padre con i suoi 5 fratelli erano andati a cercare fortuna insieme ad altri carpinetani e sono quasi tutti rimasti in Australia tanto che: ‘ci sono 84 Lepre a Sydney, siamo praticamente una comunità e ai matrimoni siamo tantissimi’.
La storia della comunità è molto interessante ed è iniziata quando Gervasio Campagna è stato mandato in prigione a Sydney dopo la Seconda Guerra Mondiale. Gervasio poi era tornato per poco tempo a Carpineto raccontando di quello che faceva e piano piano lo hanno seguito in tanti.
‘Ma non si parlava mai della guerra, era come un tabù. Ad esempio, ho scoperto che mio padre era stato prigioniero a Creta quando invitando una mia amica greca a casa ho scoperto che mio padre parlava il greco’.
In realtà la storia dell’emigrazione a Carpineto Romano ha radici ancora più lontane e una prima ondata era andata in America dopo l’unità d’Italia ma poi in gran parte era tornata: ‘anche mio nonno era partito e poi è tornato con i soldi per comprarsi la casa’.
Carpineto è una città veramente interessante perché ha uno spiccato spirito commerciale nonostante sia un paese di montagna. È talmente arroccato in un’area interna dei Monti Lepini, proprio sotto il Semprevisa, che non è visibile da nessun altro paese. Si trova a metà strada fra la costa laziale e la Valle del Sacco e ha vissuto per molti anni vendendo il pesce della costa, il ghiaccio che conservava nelle grotte di montagna e i prodotti delle zone più industriali della valle.
Così tutto il pesce veniva portato dai carpinetani che poi hanno aperto vere imprese di trasformazione.
Con questo spirito intraprendente, i Carpinetani sono andati nel mondo e hanno aperto attività. Anche Fiorella aveva una sua impresa di personale, dopo aver fatto studi legali.
Ma i suoi legami con l’Italia sono particolari perché ogni tanto è venuta a vivere per qualche settimana o mese a Carpineto. Il primo lungo soggiorno è stato intorno ai 20 anni quando per 4 mesi ha vissuto da sua nonna e ha riassaporato le sue radici italiane.
Dopo la pensione, Fiorella si è dedicata con maggiore intensità a promuovere scambi culturali e ad introdurre le due comunità. In Australia, come in America, i primi carpinetani si trovavano in club e facevano una intensa vita sociale, poi questo modello è tramontato perché non è stato capace di attrarre giovani. Nonostante il declino dei club, i carpinetani e i loro discendenti si ritrovano 4-5 volte l’anno durante cene (e purtroppo anche ai funerali).
Ma forse l’elogio più bello alle attività interculturali di Fiorella me lo ha dato il sindaco Stefano Cacciotti e una ragazza incontrata su un volo di ritorno da Bruxelles. Ilaria Macali è un ingegner informatico e ha un dottorato di specializzazione in Francia sulla intelligenza artificiale. Gira costantemente il mondo come una vera nomade digitale e ci aveva detto che voleva andare un po’ di tempo in Australia da Fiorella per potersi ambientare.
Dall’altra parte, tutti i ragazzi che vogliono conoscere meglio le loro radici italiane contattano Fiorella che li aiuta nella loro scoperta.
Credo che Carpineto Romano non potesse fare scelta migliore.
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