Se cercate qualcuno che applica la filosofia cinese dove ‘ogni crisi è una opportunità’, allora dovete conoscere la vita di Ivo Pulcini e se siete fortunati potete condividere qualche sorriso con lui.
Chi è Ivo Pulcini? Basta digitare google e si trovano pagine su di lui: cardiologo, medico sportivo di molte federazioni nazionali e della Lazio. Ha curato il Dalai Lama, cardinali e molti grandi personaggi dello spettacolo.
Le sue mani sono d’oro e riesce a sentire tutte le connessioni biomeccaniche del nostro corpo per cui con un tocco sistema dolori e traumi che sembravano impossibili da curare.
Ma Ivo è molto di più di tutto questo che si trova in un curriculum. E’ una vera gioia e un esempio per tutti. La prima volta che ci hanno presentati e ha sentito che facevo guide turistiche per i paesi del Lazio mi ha detto:
“ho bisogno di te. Oltre ai miei figli, io amo due cose: mia moglie e il mio paese Leonessa che in questo momento ha bisogno di essere promosso”.
Così abbiamo iniziato a frequentarci per mettere a punto storie e un testo per la guida bilingue. Leonessa è un paese incredibile alle falde del Terminillo dove si respira un’aria particolare: infatti faceva parte del Regno Borbonico e l’impianto del paese è diverso dal resto della regione. Nel Rinascimento ha avuto un grandissimo periodo di prosperità grazie al commercio della lana e ad una esenzione di tasse dovuta alla ‘Madama’, la figlia del granduca d’Austria che era stata la sua feudataria. Se non conoscete Leonessa vi consiglio di andare a trascorrere qualche giornata a passeggio nei suoi boschi e su per la montagna.
Ma torniamo ad Ivo che cresce a Villa Pulcini, una delle frazioni di Leonessa, e che va in collegio in seminario per qualche anno perché non avevano i soldi per farlo studiare. Quando gli chiedo perché ha scelto di diventare un medico, Ivo mi ha citato San Tommaso:
“Mi ha guidato una frase di San Tommaso che dice: << ho cercato Dio e non l’ho trovato, ho cercato me stesso e non l’ho trovato, ho cercato gli altri e ho trovato tutti e tre>>.
Allora avevo tre scelte: servire la patria, servire Dio o servire gli altri. Ho scelto di diventare medico e servire gli altri.
I fiumi non bevono la propria acqua, gli alberi non mangiano i propri frutti, il sole non brilla per sé stesso, ed i fiori non disperdono la propria fragranza per se stessi. Vivere per gli altri è la regola della natura. La vita è bella quando tu sei felice, però la vita è molto meglio quando gli altri sono felici per merito tuo. La nostra natura è di essere al servizio: chi non vive per servire non serve per vivere”.
Ancora più rocambolesca è la sua avventura da studente. Il padre non era d’accordo con la scelta di medicina ed Ivo deve studiare e lavorare. Dopo un paio di anni di brillanti studi, deve interrompere per andare a guadagnare denaro da mettere da parte e va a Londra dove lavora come barman, tassista abusivo e organizzatore di eventi. Impara le lingue (oggi ne parla 8) e torna in Italia per riprendere a studiare.
Al primo esame festeggia con il padre che non aveva capito che festeggiavano un solo esame e crede che il figlio sia laureato. Allora il padre felice mette annunci e comunica a tutti la lieta notizia. Per non deludere il papà, Ivo si mette sotto e in un anno sostiene 23 esami (tre anni in uno) e si laurea con il massimo dei voti.
Ecco come una crisi diventa una opportunità.
Poi dopo la laurea doveva scegliere la specializzazione e ancora una volta il caso lo guida. Seguiva una squadra di basket, la Stella Azzurra di serie A come segretario, per guadagnare qualcosa già da studente e si rende conto che questo era un settore ancora non molto evoluto ma che secondo lui avrebbe avuto sviluppi. Appena laureato ne diventa il medico sociale, il più giovane in Italia.
Lavorare con i giovani era poi stimolante e creativo e lavorare nelle competizioni significa anche lanciare sfide quotidiane da vincere. Va bene il detto francese sulla partecipazione, ma una squadra scende in campo per battere l’avversaria.
Così prende due specializzazioni: una in cardiologia e una in medicina sportiva e diventa anche un esperto di nutrizione. Le sue squadre vincono e lo cercano tutti. In poco tempo raggiunge una fama incredibile e con questa l’invidia.
Come ognuno di noi anche Ivo ha dovuto affrontare le insidie della vita e ad un certo punto si trova coinvolto in un reato in tribunale ordito da qualcuno perché ‘si tirò addosso l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso’.
Ivo rideva sempre davanti al giudice che quasi non capiva il suo stato di leggerezza di fronte alle bugie e portò una intera squadra a testimoniare che quel giorno si trovava fuori dall’Italia e non poteva aver commesso alcun crimine. Pagò il viaggio a 20 atleti dall’estero ed infine anche il giudice si mise a ridere, seppure irritato dalla perdita di tempo.
Ancora una volta una scelta e ancora una volta una opportunità. Inizia una carriera al Gemelli ma dopo poco abbandona e si butta a capofitto nello sport dove si occupa anche di doping.
Come nel suo stile non si accontenta e ha talmente tanto rispetto che viene invitato dal Governo Tedesco a Berlino e per 6 ore discute in parlamento con i massimi esperti mondiali di WADA (World Anti Doping Agency). Dopo questo incontro anche la Germania ha seguito l’Italia (legge 376/2000) e ha emanato una legge antidoping. I suoi consigli sono stati tutti recepiti.
Ma diventa anche uno dei massimi esperti di Medicina Manuale e Posturologia Clinica, per intenderci: quella in grado di far rialzare gli atleti anche dopo un duro scontro in campo. Vi siete mai chiesti se gli atleti fingono o se c’è qualcuno in grado di risolvergli in tempi brevi gli effetti di un duro contrasto? Ecco, potete chiedere a Ivo Pulcini.
Per i risultati degli atleti che segue e per le commissioni di doping internazionali viene conosciuto in tutto il mondo e con la sua capacità di apprendere lingue lavora un po’ ovunque.
Ivo Pulcini e Leonessa
In tutto questo riesce sempre a ritagliare spazio per la sua Leonessa e fonda la Pro Loco che nel 1990 organizza la famosa ‘Sagra della Petata: Arosta, Lessa e Rescaldata’. E questa è una questione su cui non dovete scherzare. Da buon visionario, Ivo aveva capito che per questioni di marketing bisognava puntare sulle radici usando il dialetto ma unendo basi scientifiche come una sana alimentazione basata sulle proprietà della patata di montagna.
Ma chi lo ha seguito ha cancellato la parte scientifica e cambiato il nome in ‘Sagra della patata’ perdendo tutto l’effetto del contrasto e mettendola in concorrenza con altre centinaia di sagre in Italia.
Ivo ha creato una pagina FB e si batte come un leone per poter dare notorietà alla sua Leonessa e per stimolare a volare sempre più in alto.
Ma Fb è il suo regno assoluto. Ha diversi profili e potete trovare la sua passione per le Ferrari, per il collezionismo di moto (ha la moto n. 1 del Duce e la Vespa di Vacanze Romane con Audrey Hepburn).
E poi è attivo per promuovere le sue associazioni “Un cuore per tutti…tutti per un cuore onlus”, medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica, fondata nel 1997 con Fabrizio Frizzi e Little Tony, e ‘Bambini cardiopatici nel mondo’ con il dr. Alessandro Frigiola, che ha salvato 1650 bambini cardiopatici, dopo aver creato un centro di cardiochirurgia pediatrica a Damasco e un villaggio a Barranqueras (Chaco) in Argentina per oltre 100 i bambini poveri con le loro famiglie: il “Barrio Ugo Pulcini”. Infine un riconoscimento ufficiale dal Dalai Lama per aver contribuito alla costruzione del Tibetan Children's Village in India.
Ma chiudiamo con un messaggio che ha scritto sul suo profilo e dedicato ai giovani che mi ha toccato il cuore:
“Messaggio di speranza per i giovani disoccupati e senza futuro. Cari amici, se è vero che gli esempi fanno da traino (exempla trahunt: lo dicevano i Latini padroni del mondo), vi assicuro che l'impossibile non esiste e tutti i sogni possono diventare realtà. Basta crederci e volerlo.
Ero selvaggio come Tarzan, senza cultura, analfabeta, senza mezzi e al limite della sopravvivenza. Ho scoperto solo qualche anno fa che i miei paesani di Villa Pulcini e Leonessa, scommettevano che sarei morto prima dei 20 anni di età, tali erano le condizioni di vita impossibile.
Orbene, ho cominciato a sognare, sognare, sognare ad occhi aperti e a programmare la mia vita. Ho raggiunto traguardi apparentemente impossibili. Potete farlo anche voi, se ci sono riuscito io, signor nessuno!
Regola importante rispettate sempre tutto e tutti.
Ma sopra noi c'è solo Dio, sotto a noi nessuno: anche i cosiddetti ultimi possono essere migliori di noi.
Non abbiate mai paura di niente e di nessuno, come io non ho avuto paura dei lupi da piccolo. Un esempio delle mie difficoltà esistenziali che hanno mutato il male in bene e che, forse vi farà sorridere: in casa non avevo il bagno, la luce e l'acqua. Mi lavavo nudo sulla neve.
Da allora non mi sono mai lavato con l'acqua calda, ma non ho mai preso un'influenza. Non ho avuto l'Asiatica, la Hong Kong, né altre. E non mi sono mai vaccinato.
Mai un giorno d'assenza al lavoro.
Potete farcela e dovete farcela di sicuro anche voi. In bocca al lupo (evviva il lupo!). Fatemi partecipe dei vostri sogni e vi aiuterò a realizzarli.
L'impossibile non esiste.
Un abbraccio forte a tutti.”
Ivo Pulcini
Come non potevamo consegnare il Premio Town Ambassador ad Ivo Pulcini? E come non chiedergli di aiutare con il suo esempio tanti giovani ad amare il loro paese e a costruire il proprio futuro impegnandosi con professionalità nella creazione di imprese incentrate nella valorizzazione del territorio e dell’agricoltura biologica?
Lo inviteremo a presenziare alla prima riunione di tutti i Town Ambassador.
Grazie Ivo per il tuo sorriso, l’amore e per la professionalità con cui affronti la vita. Mi ricordi un grande poeta. Ivo Pulcini è Socio fondatore della NAIM (Nuova Associazione Italiani nel Mondo).
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