Sappiamo tutti che w.w.w. sta per World Wide Web, ma spesso dimentichiamo quanto vicino una connessione virtuale può portarci a una persona reale, fino a farci connettere dal vivo.
Questo è quello che è successo a me qualche giorno fa, quando mi sono imbattuta in un post Facebook di un “compaesano” americano, non in un gruppo qualunque, ma quello di Canepina, il paese che ho adottato come casa ormai da un po’ di anni. Subito la curiosità mi assale, e inizio a cercare di scoprire come, in tutti gli anni che ho vissuto in questo piccolo borgo, non abbia mai incontrato Brandon, non nella sua forma virtuale, e neanche in quella fisica per le vie del paese, dove tutto è comodamente raggiungibile a piedi. Ed è qui che inizia la nostra storia, entro in contatto con quest'altro devoto fan di Canepina.
Brandon è un nativo della Florida, che vive a Tampa con sua moglie e il suo amato bulldog inglese. Di giorno lavora come concessionario di auto, anche se in fondo è un autore, avendo anche auto pubblicato tanti suoi romanzi, e tra le altre opere, uno ispirato alle sue radici italiane “The Detailer”, o meglio ancora, ai suoi antenati Canepinesi.
Se non avete mai sentito parlare di Canepina, è un piccolo comune della Tuscia, un'area che copre la provincia di Viterbo, estendendosi anche un po' più a nord, nelle Marche e nella Toscana, ovvero quella che un tempo era la terra dove l’antico popolo degli Etruschi vivevano e prosperavano.
Canepina è il comune più vicino alla città di Viterbo, capoluogo di provincia. Circondato dalle rigogliose foreste dei Colli Cimini, è famoso per la sua storia e tanti aneddoti che lo legano un po’ a tutti gli altri paesi limitrofi. Oggi il paese si è affermato anche per le frequentatissime sagre che vi si tengono nei mesi autunnali, tra cui le “Giornate della Castagna”, una delle feste più antiche della zona, una manifestazione che dura da più di un mese.

Ma qual è esattamente la connessione tra la Florida di Brandon e Canepina?
“Sapevo di essere italiano dalla parte di mia madre, Shelly. Suo nonno era venuto in America da Canepina. Ma quando sono nato, lui era già morto. Qualche anno fa mi contattò una cugina italiana che non avevo mai conosciuto. Fu tramite lei che seppi di avere dei parenti a Canepina. Ho iniziato a scambiare messaggi con loro, e il resto è storia. Siamo diventati una grande famiglia felice”
Quindi quello che è iniziato con il bisnonno di Brandon che è venuto negli Stati Uniti in cerca di una vita migliore, come avevano fatto tanti italiani prima di lui, è diventato un giro che si è completato, con l'incontro quasi casuale del pronipote con la sua famiglia italiana, seguito dal suo primissimo viaggio a Canepina, nel 2021, un momento che lo ha lasciato “felice oltre l'entusiasmo di recuperare la mia eredità italiana” e lo ha persino ispirato ad avviare il processo per ottenere la cittadinanza italiana.
Da allora Canepina è diventata una sorta di seconda casa per Brandon, e ogni parola che esce dalle sue labbra quando parla del tempo trascorso lì, rende evidente il legame affettuoso che ha instaurato con i suoi parenti e con tutto il paese.
“Questa è la mia seconda visita. Ci sono più di 50 parenti nella mia famiglia allargata italiana e mi diverto sempre molto con loro. Parliamo in italiano e mi trattano con più amore di quanto potessi immaginare. Non ne ho mai abbastanza del cibo, della cultura e del calore che mi hanno mostrato non solo i miei parenti, ma anche dal resto del paese. Adoro passeggiare per Canepina. Mi sento al sicuro qui”.
Poi Brandon mi dà un'idea di quanto sia legato alla sua famiglia canepinese
“Quasi più vicino che alla mia famiglia americana. Ci abbracciamo e ci divertiamo sempre insieme. I pasti sono il mio momento preferito di ogni giorno con loro, una grande esperienza che rafforza il nostro legame. Parliamo tutto il tempo e stanno persino programmando di venire in America per visitarmi. Mi sembra di aver trovato una nuova famiglia qui a Canepina”.
Come se la sua richiesta per la cittadinanza italiana non fosse abbastanza impressionante, Brandon si sta anche sottoponendo a un processo di apprendimento full-immersion per conoscere tutto il possibile sulla sua ritrovata eredità italiana. “Da un anno vado in una scuola per studiare l'italiano e partecipo a tutti i tipi di gruppi Facebook che hanno a che fare con le origini italiane e le relazioni italo-americane”.
Ma la vera domanda è: quando imparerà il dialetto Canepinese?!
Anche se senza dubbio, grazie a tutte le sue conversazioni con i suoi parenti, avrà sicuramente iniziato a capire anche quello.
Noi stranieri nati e cresciuti in Italia – me compresa con le mie origini italo-americane – tendiamo a dimenticare quanto i discendenti Italiani amino questo paese, anche se è bene ricordarci che in momenti storici come questo, a volte trarre forza e conforto dai nostri antenati, dalle nostre origini può rivelarsi particolarmente importante. È facile vedere come anche un piccolo paese come Canepina possa fare un'enorme differenza nella vita di qualcuno che vive in una parte completamente diversa del mondo, grazie a nient'altro che al potere della famiglia e dell'amore. Quelli di noi che hanno la fortuna di vivere questi momenti quotidianamente dovrebbero imparare ad amarli e apprezzarli, un pochino di più.
Quindi, mentre riflettevo sulla mia esperienza di italo-americana, ho dovuto fare a Brandon un'ultima domanda: cosa significa esattamente per te essere italiano?
“È quello che sono. Ho anche un tatuaggio sul cuore con scritto "Ti amo" e una bandiera italiana. Parlo sempre in italiano con le persone e faccio loro sapere da dove viene la mia famiglia. Sono un italiano molto orgoglioso”. E poi aggiunge: “Voglio aiutare gli altri a scoprire le proprie radici promuovendo Canepina, questo bellissimo posto dove vivrò tra un paio d'anni, una cambiamento della mia vita che non vedo l'ora di fare”.


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