Town Ambassador di Zoppola
Town Ambassador di Zoppola

Se Toronto è la più grande città friulana del mondo…

Siamo abituati a pensare all’emigrazione dal sud Italia ed invece ci sono stati (e ci sono ancora) grandi fenomeni migratori anche dal nord ed in particolare dal Friuli, ed io posso testimoniarlo con la mia famiglia di Sacile.

Ho conosciuto Gabriella Colussi Arthur tramite la mia amica Caroline di Cocco (Town Ambassador della bellissima Fontechiari) perché avevo bisogno di candidare alcuni paesi del nord Italia per un programma televisivo, e mi si è aperto un mondo.

Gabriella è nata a Toronto da genitori originari di Zoppola, in provincia di Pordenone, ed ha vissuto tutta la vita nel mondo dell’emigrazione italiana in Canada. Prima come bambina,  che cresciuta nel Club di Zoppola a Toronto e poi come studiosa e insegnante di lingua italiana nella York University (https://profiles.laps.yorku.ca/profiles/gcolussi/). Infine, Gabriella è tra i fondatori del Progetto Archivi Italo-Canadesi (ICAP), (https://icap.ca), un'organizzazione canadese senza scopo di lucro il cui scopo è di coinvolgere e di assistere le comunità e le persone nella ricerca della loro storia italo-canadese.

L’emigrazione dal Friuli nasce poco dopo l’unità d’Italia: alcuni di loro tornano ai primi del Novecento per qualche anno ma ripartono con la seconda grande ondata migratoria dopo la Seconda Guerra Mondiale (la mia famiglia, invece, si sposta nel Lazio con le bonifiche delle paludi pontine volute da Mussolini).

Così, nonostante il suo bisnonno Antonio Colussi fosse andato in Argentina alla fine dell’Ottocento, dove era stato misteriosamente ucciso a 29 anni, i suoi genitori sono arrivati in Canada solo nel 1954-55 dopo essersi sposati in Italia.

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Gabriella Colussi Arthu Town Ambassador  di Zoppola

Thomas, Gabriella e Alexander; l’11 marzo 2023, in occasione del matrimonio della figlia di amici.

C’è un episodio molto particolare che riguarda la storia dell’emigrazione di suo padre. Insieme a suo fratello Elmo, il padre di Gabriella si recò a Roma presso l’ambasciata canadese per ottenere il visto di ingresso. Suo padre era una persona umile e aveva un solo vestito che decise di indossare per andare all’ambasciata insieme ad una cravatta rossa (conosco bene questo aspetto della dignità friulana e rivedo mia nonna in questa scelta).

In quel periodo c’era la ‘caccia ai comunisti’ e al papà venne negato il visto perché con la sua cravatta rossa venne scambiato per un comunista. Allora partì solo suo fratello Elmo e solo dopo due anni, grazie alla legge sul ricongiungimento familiare e grazie all’intercessione della chiesa (dove cantava nel coro) suo padre ottenne il visto per arrivare al famoso molo 21 (Pier 21) di Halifax.

Il rapporto di Gabriella con Zoppola è iniziato nel club dove si facevano almeno tre grandi feste ogni anno: a febbraio la festa dell’amore con San Valentino, un pic-nic in estate, dove ognuno portava il cibo da casa ma veniva preparata insieme una grande spaghettata, ed infine la festa del patrono San Martino a novembre.

Allora queste feste erano grandiose: Toronto aveva accolto quasi mezzo milione di italiani che avevano portato le proprie tradizioni. Ancora oggi Toronto è la più grande città italiana fuori dall’Italia ed anche la più grande città friulana fuori dal Friuli.

Ma il passaggio dall’amore delle tradizioni italiane all’amore per Zoppola avvenne durante il primo viaggio quando aveva 7 anni. Visto con gli occhi dei bambini il mondo è veramente diverso da quello che percepiamo noi adulti e ci sono tre cose che aprono il cuore di Gabriella e le creano un legame fortissimo con Zoppola.

 

Gabriella Colussi Arthu Town Ambassador  di Zoppola

in ordine nella foto:

Federico Piccinin (figlio di mia Zia Flora Colussi  in Piccinin); Mario Biasutti (cugino di mio padre, Nino Colussi, nipote della Lucia Colussi, nata a Rosario); mia cugina Marilena Parro in Marconi (figlia di Bernardina —Odoarda Regina Colussi in Parro, sorella di mio padre); GCA, Javier Grossutti, Carlo Scagnol (cugino di Mario Biasutti e di mio padre); Arianna Zuliani (nipote di Anna Querin in Travani, di Arzene, PN); Stefano Iogna — Pratt (figlio di Piero Iogna-Pratt, farmacista a Travesio).
Il gruppo rappresenta chi, in qualche modo, fa parte del documentario BISNONNO.

 

Gabriella Colussi Arthu Town Ambassador  di Zoppola

La prima emozione è il suono delle campane: la casa d’origine di suo padre si trovava a Via Roma (ex Via San Valentino), di fronte alla chiesa di San Martino, ed aveva la particolarità di trovarsi nel centro del paese ma anche di avere un cortile con galline e orto nel retro.

La seconda cosa è il rapporto con il gallo del pollaio che non le permetteva di fare nulla, la considerava una sua rivale da allontanare correndole dietro.

Infine, la signora Palmira che le ha insegnato ad andare in bicicletta in via Roma a Zoppola. E si sa che questa è ancora una delle esperienze più importanti nella vita di un bambino!

Queste tre emozioni hanno creato il legame indissolubile che poi si è cementato sempre di più durante le altre visite e gli studi sull’emigrazione italiana.

“Sembrerà strano, ma per molti anni ho conosciuto solo Zoppola e non il Friuli. Ho imparato a conoscere altre località friulane e a sentirle mie quando ho girato il documentario su mio nonno ‘Chi ha ucciso il mio bisnonno?’(https://www.chihauccisoilmiobisnonno.com) e sono rimasta a lungo in Italia.

Ho lavorato con Javier Grossutti, il maggiore esperto di emigrazione friulana, residente a Udine e docente all’Università di Padova, e ho fatto ricerche nell’archivio del paese conoscendo l’incredibile Claudio Petris, che cura i Quaderni di Zoppola. Poi abbiamo organizzato una proiezione del documentario per i cittadini e grazie a queste attività ho così rinsaldato tutti i rapporti non solo con Zoppola ma con il Friuli”.

La vera sfida che abbiamo ora è far continuare questi legami con le nuove generazioni in modo che tutto questo patrimonio di amore non vada perso ma sia un seme per nuovi germogli. Gabriella ha due figli gemelli, Alexander e Thomas che, oltre al loro lavoro, hanno fondato una band (con l’amico Daniele Morson, il cui papà è di Bannia) e sono particolarmente bravi.

La band che si chiamava ‘Total Runout’ ed ora ‘Hideout Legacy’ e si può trovare su Spotify o su Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=t7PTuRFoB9A oppure https://www.youtube.com/watch?v=qNRgUGXoVWw).

E con questa semplice informazione si possono avere tantissime idee che possono portare ad aprire tantissime porte sul futuro.

I Figli di Gabriella Colussi Arthu Town Ambassador  di Zoppola

Thomas, Alexander .. i gemelli (Colussi)Arthur e Daniel Morson, figlio di Lino Morson, di BANNIA, PN.

Antonello Tius sindaco di Zoppola

Antonello Tius Sindaco di Zoppola e Claudia Bettiol


Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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