Giulio della Rocca è sempre stato un mago dei numeri ed era naturale che dopo l’università continuasse ad approfondire gli studi con un dottorato in Algebre di Operatori. Certamente Viterbo non era il luogo adatto per un giovane con questi sogni mentre tutto il mondo voleva una mente brillante come Giulio.
Il miglior centro del mondo si trovava a Los Angeles dove il prof Takesaki Masamichi, di chiara origine giapponese, aveva creato una sua teoria ed una scuola di pensiero. Per molti la Theory of Operator Algebras sarebbe un incubo, ma per Giulio era una delizia ed era talmente bravo che ad un certo punto insegnava contemporaneamente in cinque università.
Così il giovane Giulio segue i suoi sogni e si ritrova alla UCLA University a Los Angeles in California.
Da Viterbo a Los Angeles è come passare dalle pitture medievali agli effetti speciali del cinema.
Non è solo l’estetica delle città, è proprio il modo di pensare che è totalmente diverso.
Viterbo è forse una delle più belle città medievali italiane con la sua storia che affonda nei misteri del popolo Etrusco passando per la nascita del Conclave e la Macchina di Santa Rosa che è una festa inserita nell’elenco del patrimonio mondiale immateriale dell’UNESCO.

Non si può certo dire che Viterbo possa offrire lavoro a matematici desiderosi di sperimentare le teorie di Takesaki, ma la qualità della vita è fra le migliori del mondo.
Los Angeles è un crocevia del mondo, un melting pot di culture dove tutto è possibile e dove la matematica è parte della cultura locale. La matematica è infatti alla base della tecnologia, dell’informatica, degli effetti speciali, dell’economia…
Ed è in questo melting pot che Giulio si innamora di Yuki, all’epoca una sua studentessa, una ragazza di origini giapponese cresciuta fra Vancouver, Guam ed infine la California. Colpo di fulmine e un matrimonio che porta alla nascita di Giulia Yuri Della Rocca.
Tre continenti e tre culture molto diverse fra loro (italiana, americana e giapponese) che sono una ricchezza per una ragazza. Così decidono di vivere 2 anni in Giappone e 2 anni in Tuscia per non disperdere questo patrimonio.
Giulia vive a Viterbo fra i 9 e gli 11 anni e sperimenta una libertà che solo i piccoli centri italiani possono dare. La socialità dei borghi italiani, il modo di vivere i centri storici in cui ancora si giova e si vive all’aria aperta conoscendo ogni giorno persone nuove è una esperienza unica. Forse è proprio l’essenza dell’Italian Lifestyle.
Ma i due anni in Tuscia riportano la nostalgia nel cuore di Giulio che si innamora del peperino. Come capita a molti italiani che lasciano il loro paese, è grazie agli occhi di Yuki e Yuri che riscopre le sue radici. Come diceva Marcel Proust, ‘Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi’.
“Quando sei giovane vuoi scoprire il mondo, crescendo vuoi scoprire te stesso e le tue radici sono parte di questa scoperta” ci racconta Giulio.
E i nuovi occhi sono quelli di sua moglie e sua figlia.
Questa frase ci ha riportato al racconto di Al Bano quando ci ha detto che solo grazie a Romina Power aveva riscoperto Cellino San Marco e si era innamorato delle sue radici pugliesi.
Oggi Giulio è talmente immerso nella sua Viterbo che è diventato un promoter della Tuscia molto attivo sui social. Con le sue video-interviste di 3 minuti su Fb, talvolta in italiano e altre in inglese, raggiunge una audience molto grande che ha imparato a conoscere questa magica terra compresa fra la Toscana e la campagna romana.
È socio fondatore di Tuscia in Fiore (pagina fb seguitissima, fino a 168.000 interazioni alla settimana) che esalta il suo amato peperino e i fiori, ed è il primo festival della Tuscia.
Ed è così che ci siamo conosciuti. In un certo senso sono una stalker di tutti quelli che hanno la doppia cultura italiana e americana. Sono persone speciali come Giulio che possono fare la differenza per i nostri territori e per questo abbiamo creato il programma Town Ambassador (www.townambassador.org). La migliore internazionalizzazione delle nostre microimprese sono proprio le persone che amano le loro radici e che le promuovono in modo entusiasta.
È l’amore che fa la differenza e se seguite Giulio potete subito capire che ama la Tuscia, la sua famiglia e la vita.


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