In un momento in cui il cibo biologico prodotto secondo metodi tradizionali, che spesso erano naturalmente biodinamici, è molto ricercato, sappiamo come produrlo?
Il Museo della Civiltà contadina di Trivigliano è uno dei posti in cui si possono vedere gli attrezzi del passato e imparare gli antichi metodi di coltivazione del terreno e preparazione dei cibi.
Allestito in un signorile palazzo proprio all’ingresso del centro storico di Trivigliano con affaccio sulla piazza del Belvedere, il percorso del museo è studiato per colpire il cuore del visitatore.
Accanto agli attrezzi, infatti, sono esposti ritratti di famosi scrittori che hanno raccontato della storia della vita nei campi. Poeti e scrittori che nelle loro opere hanno sottolineato il legame profondo tra l’uomo e la terra, tra i cicli vitali dell’uomo e quelli della natura.
Gli attrezzi sono raccolti in funzione delle diverse stagioni e delle diverse lavorazioni: dall’aratura e la semina fino alla raccolta. Infine una parte è dedicata alla conservazione e lavorazione dei prodotti: produzione di farine, olio, marmellate e produzione di pane e biscotti secchi.
Gli attrezzi e gli utensili per cucinare, sia per il consumo immediato che per la loro conserva, sono mostrati in un allestimento di una cucina e alcuni nomi riportano alla mente le storie dei nostri nonni.
Conservare i prodotti dell’orto e dei frutteti significava avere cibo durante l’inverno che a Trivigliano poteva essere lungo, come nella nevicata del 2012 quando con 2 metri di neve la popolazione è stata irraggiungibile per 4 giorni.
Eppure nel passato si rispettavano i cicli della natura e le rotazioni delle produzioni, si sapeva quali erano le piante che combattevano i funghi e, ad esempio, proteggevano i frutteti ed i vigneti dagli attacchi dei parassiti.
Riavvicinarsi alla natura con rispetto e con cognizione, con amore e con professionalità, è una delle nuove professioni che qualifica l’offerta Italiana per il nuovo turismo esperenziale. Dall’altra parte la varietà delle specie ortofrutticole e vegetali che ha l’Italia grazie al suo microclima e la riscoperta da parte di agronomi e di nuovi contadini ha resto il cibo made in Italy famoso nel mondo.
Un piccolo museo come quello di Trivigliano che associa letteratura e attrezzi agricoli del passato è perfetto per far crescere le nuove generazioni di ragazzi con l’amore per la coltivazione dei campi in modo nuovo e rispettoso dell’ambiente.
Per informazioni rivolgersi alla amministrazione comunale o alla Pro Loco.
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