Alla scoperta di Torre Baccelli sul Farfa a Fara in Sabina

Alla scoperta di Torre Baccelli sul Farfa a Fara in Sabina

In Sabina alla scoperta del Farfa, un fiume suggestivo e molto celebre il cui corso offre continue sorprese e della Torre Baccelli nel comune di Fara in Sabina.

D’estate, quando fa caldo, si può risalire il Farfa partendo dal suggestivo laghetto che si forma nella località di Granica, a Montopoli di Sabina. Si può camminare con scarpe da scoglio dentro l’acqua pulitissima e fredda, grazie al fondo ricoperto di ciottoli e al regime torrentizio: è un piacere con il caldo estivo. Lungo il percorso si incontrano in continuazione deliziose anse balneabili.

Sempre d’estate ci si può inoltrare (magari in MTB arrivando con il treno alla stazione di Poggio Mirteto) all’interno della Riserva del Tevere-Farfa, e nuotare in unansa che si forma fra le rapide sotto l’altissimo e suggestivo viadotto della ferrovia “lenta” Roma-Orte.

Oppure si può costeggiare il Farfa lungo solitarie strade campestri, sempre in MTB.

O ancora, e questo è il top, si può scendere da Castelnuovo di Farfa, o da Mompeo, all’interno delle sue famose e spumeggianti gole.

Dicevamo della località del laghetto Granica, dove la presenza di una grande spiaggia con bellissimi ciottoli levigati e lacqua effervescente del fiume attirano in estate numerosi bagnanti, che picniccano e nuotano. L’irruenza del fiume lo rende bianco per la schiuma che producono le limpide acque.

Da questa spiaggia, però, pochissimi si avventurano lungo il letto del fiume. E nessuno di loro si mette in cerca della vicinissima Torre Baccelli.

Ma andiamo per ordine. Siamo vicini alla celebre Abbazia di Farfa, i cui abati divennero potentissimi nel corso del Medioevo e possedevano centinaia di chiese, comunità monastiche, castelli e poi città, porti, fortezze, miniere, mulini.

L’abbazia era protetta da vari sistemi di sicurezza, come la rete di fortificazioni lungo il Treja con almeno 10 castelli in linea (di cui i tre più segreti sono il Castello d’Ischia, di Pizzo Jella e di Filissano), era protetta anche da una Torre chiamata Baccelli

Allora le acque del Farfa non erano ancora captate da acquedotti per portare acqua a Roma e il livello del fiume era più alto. Per questo era navigabile e l’abate usava la barca per arrivare a Roma. Forse fu proprio per la sua navigabilità che i saraceni nel IX secolo penetrarono facilmente in Sabina e arrivarono a distruggere anche l’abbazia di Farfa.

Torre Baccelli ora domina il piccolo e suggestivo lago artificiale di Baccelli, realizzato negli anni ’30 e che raccoglie le acque del Farfa per la produzione di energia. Purtroppo la torre non è più fruibile dal momento che l’ENEL ha chiuso con un cancello l’accesso al sito.

 

Ad ogni modo anche prima non era semplice arrivare alla torre per via del ripido sentiero imboscato e delle vertiginose cavità che si aprono improvvise nel terreno, a mostrare i sotterranei dell’insediamento. 

Grotte si aprono tutto intorno a Torre Baccelli e le imponenti rovine e l’impressionante vista dei sotterranei dall’alto lasciano immaginare l’importanza di questo luogo fortificato.

La vista del lago sottostante offre poi ulteriori suggestioni e ispirazione per chi vuole immergersi nel sorprendente intreccio tra la storia misteriosa e la natura lussureggiante.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito web dell'autore all'indirizzo www.luigiplos.it


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