Chi conosce il lago rosso all’interno della solforata di Pomezia? Molto pochi, probabilmente.
Ebbene, esiste un lago parzialmente arrossato per via di particolari batteri che occupa parte il fondo di una cava gigantesca, all’interno della località detta ‘solforata di Pomezia’ e situata all’estremo sud del parco di Decima Malafede.
Ed è qui che giungiamo.
Attraversiamo esili lembi di terra in mezzo agli acquitrini, saltiamo sulle rocce rese gialle dallo zolfo e saliamo sulla collina più alta, da dove si apre improvvisamente la vista del lago, parzialmente arrossato.
Tale visione è emozionante, soprattutto con il sole alto nel cielo.
Negli ultimi anni, per cause a me ignote, il fenomeno dell’arrossamento è molto attenuato.
“Ahi!” Direte voi. “Siamo arrivati tardi? Non possiamo più vedere il lago rosso?” (Qualora il fenomeno non sia presente durante la vostra escursione).
Questo io non lo so.
Ma se scenderete dalla collina, se aggirerete le sponde di un altro lago con al centro un piccolo e suggestivo faraglione e nelle cui acque si riflettono le gialle pareti di zolfo incombenti, se vi inoltrerete nella caldera superando ruscelli di acqua cerulea e costeggiando un altro lago che sembra ghiacciato, ma che è invece un coacervo di piccoli soffioni sulfurei con le rive che sembrano imbiancate da una nevicata, giungerete all’estremità opposta della caldera.
Qui vi troverete ai piedi di un piccolo canyon, alla cui base spunta un ruscello dalle singolari tonalità verdi.
Risalirete le scoscese pareti di questa gola e avrete la visione di un ulteriore lago dall’uniforme colore vermiglio, la cui vista vi consolerà a dovere, qualora non troviate arrossato il lago grande.
Ma il problema non è tanto la perdita del fantastico colore rosso scarlatto del lago grande, quanto la siccità del 2017 che sta riducendo i laghi della caldera a delle pozze, e che rischia di annientare questo e tanti altri luoghi bellissimi vicino Roma.
Terminato questo giro in ambiente fantasy, potremo, con ancora negli occhi i panorami stranianti della solforata, tornare verso la Pontina, e raggiungere il Circeo.
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